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Ogni giorno compiamo gesti e azioni ripetute nel tempo, le abitudini fanno parte della vita, averle è naturale, in particolar modo lo sono quelle che servono a renderci costanti verso comportamenti salutari e buoni per la nostra vita, mentre altre cose andrebbero abbandonate come il fumo della sigaretta e l’eccesso di consumo di alcolici, per noi diabetici e non solo sono condotte sbagliate, dannose per la salute e aggravanti sul compenso glicemico contribuendo ad alterare i valori della glicemia e produrre processi infiammatori nell’organismo oltre a conseguenze nefaste all’apparato circolatorio, al cuore come al cervello. Il diabete altera gli equilibri dell’organismo e quindi il diabetico deve sempre cercare di recuperare questa mancanza agendo con le terapie indicate dal medico e l’autocontrollo quotidiano, ripetuto della glicemia.

pillole

Con il passare degli anni e del tempo può accadere anche al più sano e nerboruto degli esseri viventi di perdere qualche “pezzo” per strada e allora occorre metterci delle pezze; nello scenario della vita la comparsa di qualche malessere o di una malattia aggiunta al diabete medesimo fa richiedere la somministrazione di un farmaco, e la prima volta può essere un trauma. Io sono sempre stato diffidente verso l’impiego massiccio di medicamenti e farmaci, ma la vita è un paradosso e così un bel momento mi sono ritrovato “sepolto” da pastiglie, gocce, punture come ho già raccontato altre volte per via delle diverse patologie cui sono “interessato.

Ma con il diabete l’interazione coi farmaci non deve mai essere presa sottogamba come diretti interessati al di là di quanto è scritto nel foglietto informativo dobbiamo sapere, esigere dal medico prescrivente quali impatti la medicina può avere sulla nostra malattia, così come noi chiediamo al farmacista se quel dato sciroppo contiene zuccheri e in caso affermativo ce lo facciamo cambiare con un analogo senza, lo stesso dobbiamo pretendere per quanto riguarda terapie ben più incisive penetranti. Alcuni farmaci aumentano il rischio di alterazione della glicemia  come i beta bloccanti, l’epinefrina, diuretici tiazidici, corticosteroidi, niacina, pentamidina, inibitori della proteasi, L-asparaginasi e alcuni agenti neurolettici. La somministrazione acuta di stimolanti come le anfetamine in genere causa iperglicemia; il loro uso cronico, però, produce ipoglicemia. Anche alcuni dei più recenti antidepressivi a doppia azione, come Zyprexa e Cymbalta, possono causare una forte iperglicemia (fonte Wikipedia). Erano solo alcuni esempi per rendere una blanda idea di come agisce e interferisce l’azione del farmaco sul diabete. Siccome l’approccio con le terapie spesso e volentieri risulta essere acritico ritengo ancora una volta, come sottolineavo all’inizio del post, porre al centro una maggiore attenzione nel merito del problema non per creare paure e tabù, ma ottenere maggiore chiarezza e consapevolezza.