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Nei Giorni scorsi ho guardato i resoconti dell’annuale meeting dell’ADA (l’associazione dei diabetici americani) svolta a S. Francisco CA – USA. La kermesse, un ibrido tra convegno scientifico per medici e ricercatori, espositori di prodotti paramedicali e farmaceutici per diabetici, è un occasione per fare il punto sullo stato dei percorsi scientifici sul campo del diabete.

Grandi cose non le ho percepite, ma in compenso c’è un brulicare di prodotti aggiornati per il controllo della glicemia e, addirittura, dell’emoglobina glicata a domicilio.

Tra le cose intraviste: un glucometro cosiddetto “tutto in uno”; ovvero il gadget ti consente di bucare il dito, leggere la glicemia senza l’ausilio di altri attrezzi. L’apparecchio si chiama Onq, della Intuity Medical, e deve essere ancora validato dalle autorità di controllo americana ed europea. Infine la BioRad Laboratories ha realizzato In2it, un aggeggio che promette di fare l’analisi a domicilio dell’emoglobina glicata, senza andare in ambulatorio, ma ancora resta sconosciuto il costo dello strumento.

Tirando le somme, posso dire che il diabete si conferma una buon terreno per fare affari e quattrini.