cibo

In diverse occasioni su questo blog ho parlato dell’importanza, per avere un buon diabete, di mantenere un discreto livello di autocontrollo dei valori della glicemia, di riuscire a gestire le dosi di insulina da iniettare e di calibrare nel modo giusto l’apporto di carboidrati nell’alimentazione quotidiana (pasta, pane per esempio).

Quando facciamo la prima visita presso il centro diabetologico, oltre al medico veniamo ricevuti anche dalla dietista, la quale ci rilascia una cartella con la cosiddetta dieta personale: la stessa consiste in una serie di indicazioni sulla distribuzione dei pesi alimentari lungo i pasti principali, che sta in noi riuscire a gestire; ma il dato interessante, e spesso sottovalutato da più, riguarda i massimali di riferimento nei valori nutrizionali. A cosa mi riferisco? Oltre alle calorie ed ai carboidrati, ci sono o dovrebbero essere i valori massimi quotidiani di grassi, proteine e fibre da assumere come alimentazione.

Io spesso mi rifaccio all’importanza delle calorie e dei carboidrati nell’alimentazione del diabetico, ma anche grassi e proteine sono di pari importanza per gli effetti alla lunga sul nostro organismo, e come esempio cito lo stato di salute del nostro apparato cardiovascolare e renale.

Come in tutte le cose è sempre un bene leggere il contenuto della cartella dietetica: c’è sempre da imparare; quindi per aiutarci a gestire al meglio il nostro rapporto col cibo può essere d’aiuto tenere una memoria, un diario di cosa andiamo a mangiare, non sostitutivo ma, bensì integrativo a quello delle glicemie propriamente detto.