Il 27 luglio ricorre la data convenzionale di scoperta dell’insulina, per la precisione è l’89° anniversario di questo basilare evento per la cura del diabete e la sopravvivenza dei diabetici, in particolare di quelli col tipo 1.

Ogni anno amo ricordare questo giorno è importante poiché senza questa realizzazione non solo oggi sarebbe impossibile per me parlarne, perché io come milioni di altre persone avremmo avuto sorte diversa da quella odierna, come si dice: saremmo belli che morti.

La forza intrinseca di giornate come questa e non solo, fanno da stimolo, ci sprona ad aumentare gli impegni a sostegno della ricerca finalizzata all’obiettivo finale: la liberazione dal diabete. So bene che gli interessi industriali e speculativi in quest’ambito sono imponenti e forti, ma non ci sono alternative anche perché ogni giorno che passa, si aggiunge sempre un tassello di composizione del puzzle diabetico che, ne sono convinto, porterà un giorno a poter dire che il diabete è remissibile.

Nel frattempo la condizione di vita di noi diabetici è migliorata, vista dal mio osservatorio di lunga data, e cose un tempo impossibili ora lo sono. Già nel presente sono comparse sullo scenario quotidiano tecniche terapeutiche sempre più efficaci e importanti: come il microinfusore con sensore glicemico, e altre ancora sorgeranno molto presto.

Allora sostenere la ricerca e avere una paziente fiducia sono elementi altrettanto importanti e basilari per la vita di un diabetico e così da fare gioco di squadra.