Mi rendo conto ogni giorno sempre più della valanga inarrestabile di informazioni e altri accessori che cadono alla lettura, sotto i nostri occhi in modo talmente eccessivo da creare una sorta di ubriacatura e stordimento orientativo, con al centro la salute ed il diabete nello specifico è diventato un filone prolifico di notizie, prodotti e servizi: in quarant’anni di tempo siamo passati dal niente al diluvio universale. Io rispetto a tutta questa mole d’informazioni ho un approccio distaccato e prudente e ritengo che ogni annuncio va distinto tra cosa degna d’attenzione e propaganda, pubblicità quindi messa nell’angolo del cose da buttare; poi c’è un’altra categoria sempre presente costituita dalle notizie ricorrenti, ripetute, in massima parte sono le regole base per gestire la vita col diabete e in alcune altre occasioni invece delle repliche inutili.

Per chi ancora non se ne fosse accorto viviamo nell’epoca del salutismo ossessionante, cadute le ideologie trainanti a livello politico e culturale, la religione non se la passa tanto bene cosa resta alla persona comune? I concetti base dell’oroscopo e della vita: amore, lavoro, soldi e salute. Un tempo c’era il mito dell’immortalità e oggi della salute a pagamento: paghi così guadagni qualche bollino da attaccare alla tessera genetica della vita nella speranza che tutto vada bene e ricavi qualche giorno in più per campare. La forma perfetta, la smania per gli integratori, la performance e molto altro ancora sono le attuali utopie illusionistiche tese a star bene per restare. La realtà e ben altra cosa e non esistono formule univoche per raggiungere l’obiettivo indicato dello star bene: ognuno deve trovare la sua strada sapendo che la soluzione non sta nell’integrarla con intrugli o altri medicamenti “speciali”.

Il diabete sta venendo risucchiato in questa logica penetrante di industria della bellezza intesa come salute, senza distinguo di sorta si  tutto un fascio poi lo si relega nei titoli sensazionalistici additando il problema come dovuto alla causa effetto dell’obesità e sedentarietà, mentre si aspetta una soluzione finale di tipo farmacologico al problema.

La banana fa bene al diabete ad esempio? Ecco la domanda sempre presente quello si o no? Poi scopri come una volta viene scritto che fa bene e dopo no, quindi che fa? Lo dico io: una  banana fa bene, ma deve essere chiaro come la prendi. Assimilata assieme alla buccia no. Mangiata con un pasto composto da una porzione di pasta, pane no; invece presa con verdura, una fetta di formaggio e poco pane sì. Solo per fare degli esempi.

La sintesi dell’informazione che va data è una: una’alimentazione a piè di lista, a ruota libera no; cibarsi con maggiore attenzione questo sì.

L’impiego intelligente e critico delle informazioni è fondamentale nel diabete come in ogni campo della vita.
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