Riguardando i post degli ultimi giorni e settimane mi rendo conto di affrontare e scrivere argomenti se non tetri dico poco entusiasmanti circa l’approccio con il diabete, mentre fuori dalla sfera personale per fortuna c’è una realtà molto più vivace e creativa, giovane che sa affrontare la vita con piglio dinamico e simpatia. Nessuna preoccupazione di sorta oggi non intendo riprendere il gap affrontando argomenti frivoli o analoghi per recuperare la maschera dell’allegria, anche perché a me piace essere spontaneo e fare le recite non m’appartiene. Ma un argomento lo voglio cogliere e cercare di sviluppare. Il compito odierno è: imparare a conoscere e gestire il diabete giocando. Attenzione il tema non è adatto ad un pubblico minore di anni 18, riguarda tutta la popolazione diabetica. Il nostro approccio con l’apprendimento è solitamente accompagnato da una visione nozionistica e passiva del medesimo, ottenuta attraverso la lettura di libri e manuali, o video e simili. Il gioco a qualsiasi età rappresenta, attraverso lo sforzo collettivo e di ruolo magari animato da figure apposite in grado di stimolare i passi per evolvere la conoscenza, costituisce il mezzo migliore per apprendere e non dimenticare quanto ci serve a vivere il diabete.

vivere il diabeteGli esempi in circolazione per imparare il diabete giocando sono diversi, in Svezia ho visto anni fa un specie di monopoli centrato sulle regole quotidiane del diabetico e tra probabilità, imprevisti, vinceva colui che arrivava al traguardo ottenendo la migliore glicemia attraverso l’acquisto di visite, un  poco capitalistico come gioco ma efficace. Poi un altro giochino made in France di società, un trivial pursuit diabetico oggi scomparso dalla circolazione ma che a me pareva molto educativo poiché aiutava a riscontrare la capacità effettiva di conoscenza della malattia attraverso una competizione a quiz di gruppo con premi e punizioni finali. Erano solo alcuni esempi di attività ludiche a scopo educativo da stimolare per meglio iniziare la strada e la vita con il diabete, ma oltre alla minestra già pronta sarebbe bello darci noi stessi allo sviluppo creativo e inventare, creare qualche nuovo gioco per far diventare il seme pianta e portare così un buon frutto. Si può fare.

Un gioco da sviluppare e molto semplice da fare, non richiede grandi cose basta solo esserci come persone, mettersi in circolo così da fare in modo di guardarsi in faccia l’uno con gli altri poi ciascuno nelle mani tiene due palline di carta arrotolate, in una c’è scritto la glicemia esatta e nell’altra un valore scorretto, l’arbitro del gioco fa gli abbinamenti delle persone per fare lo scambio dei pezzi di carta, essendo un gioco ad eliminazione passa il turno chi indovina, per farlo occorre avere un poco di capacità osservativa, poiché già da uno sguardo si capiscono molto cose circa lo stato del diabete. E lo scopo del gioco ha proprio la funzione di raffinare, potenziare le attitudini esplorative e cognitive della persona stessa, e in progressione si va a migliorarsi nella vita con il diabete.