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L’organizzazione mondiale dei diabetici la IDF ha dichiarato il venerdì come giornata blu per ricordare ogni settimana il diabete medesimo, ed io sono stato di parola: il 25 gennaio scorso sono partito da Bologna per recarmi a Roma e partecipare all’incontro dal titolo – “Collaborazioni Internazionali e Nuove Strategie per la Cura del Diabete”  e cosi riascoltare lae parole del Prof. Camillo Ricordi – Direttore del Diabetes Research Institute (DRI) e del Centro Trapianti Cellulari dell’Università di Miami e dell’Ing. Raffaele Boccardo, Chairman of The Board, The Cure Alliance, nonché del Prof. Bruno Gridelli, Direttore del DRI-ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione), di Palermo.

La sala dell’evento era sottodimensionata in rapporto all’importanza dell’evento, che ha visto la partecipazione di più di 200 persone provenienti da tutta Italia, e rispetto al mio precedente di Genova posso sinteticamente affermare come questo tenutosi nella capitale ha rappresentato una importante occasione per stigmatizzare il stringente interesse nella ricerca per trovare una soluzione terapeutica incisiva e remissiva della patologia.

Certo che il sogno è diventato realtà: poter essere a Roma per partecipare ad momento importante per la storia del diabete e farlo tutto in giornata senza levatacce e stancate micidiali. Un tempo per fare un viaggio in treno del genere se tutto andava bene ci impegavo quattro ore e mezza per tratta. Oggi in poco più di due ore si arriva e i tempi sono poco più che dimezzati: una gran bella cosa!

Chi è venuto fin lì aspettandosi roboanti ed esplosive novità per la cura del diabete sarà rimasto deluso, ma lo scopo dell’appuntamento non era chiaramente quello, bensì l’obiettivo era proteso a mettere in luce la necessità di superare barriere burocratiche e lacciuoli campanilistico-nazionalistici per dare impulso e forza alla ricerca scientifica in campo medico, ed in particolare sul versante di patologie molto invalidanti e letali come il cancro, Parkinson e diabete.

E proprio per dare forza al predetto obiettivo è nata “The Cure Alliance”: un cartello costituito da più importanti centri di ricerca a livello mondiale, il quale oltre a catalizzare risorse finanziarie e intellettuali per affermare la necessaria innovazione nei terreni delle tecnologie e metodiche impiegate, per restare nei confini patri un centro d’eccellenza e strategica importanza per la cura del diabete e il trapianto del pancreas è dato dall’ ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione), di Palermo.

Desidero sottolineare solo una cosa: la meravigliosa capacità dei relatori, e del prof. Ricordi in particolare, di illustrare con dovizia di particolari tecnici ma comprensibili ai più, lo stato della ricerca in campo diabetico, ogni aspetto riguardante i trapianti delle isole, del pancreas e le prospettive di sviluppo prossime su cui gli scienziati si stanno muovendo: rigenerazione cellulare, cellule progenitrici e molto altro ancora, dalle galleria di immagini potrete avere qualche assaggio dei passi salienti dell’evento.

Spero ardentemente che eventi di questa natura abbiano a ripetersi in ne prossimo futuro in Italia: fanno e faranno bene a rendere ancor più positivo ed energico il lavoro e impegno dei ricercatori e alla incessante raccolta di fondi a sostegno dei progetti attuali e in itinere. Ricordiamo: l’Italia è hai primi posti nel mondo come “donazione” di scienziati a livello mondiale nel campo del diabete e all’ultimo come donazioni sia pubbliche che private. La cura è a portata di mano solo se uniamo le mani in uno sforzo collettivo autentico e non dispersivo.

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