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Essere diabetico o non essere diabetico questo è il problema oppure no, a chi dirlo però? Scriverlo tra le righe di un giornale, nei commenti di blog o meglio di un social network? Oppure sulla pellicola d’alluminio per risparmiare la carta? La testimonianza non ha importanza recitava l’antico adagio e senza essere ligio ma elogio tesso le lodi all’innovazione presente che rende l’esistente decente, anzi no superlativo. Non aspetto il sol dell’avvenire e il pronto divenire delle gioie per l’umanità: già son qua a prestare desco la pronta somma alla bisogna e condividerla con i pazienti lettori del spazio qui gestito.

Non so quanti di voi hanno mai fatto, a qualsiasi livello, una corsa podistica di mezzo fondo: di quelle che parti male, non sei in forma, poi passato metà del percorso vai a e ancora vai senza particolari problemi e anche se ultimo arrivi al traguardo. Beh ecco nella metafora della corsa c’è la rappresentazione del mio percorso con la malattia: il diabete, appunto. La partenza è stata da schifo per una molteplicità di ragioni in parte endogene e per la maggior restante porzione esogene. Rivolgo tale considerazione al quella sfera di diabetici omertosi e silenti, i quali vivono la malattia in autarchia, con il fai da te: anzi sarebbe meglio dire non la gestiscono, per insofferenza, noncuranza o semplicemente sbattimento. Tutto normale e regolare come reazione, seppur sbagliata nel medio – lungo periodo di tempo, ma come ho scritto in diverse occasioni si tratta di avere pazienza: la virtù dei forti, e avremo la vittoria dalla nostra.

Morning glory flower, species Ipomoea nil

Ecco l’affresco filosoficamente tracciato si è materializzato nel corso di questi ultimi due anni da quando sono passato al microinfusore d’insulina: superata l’iniziazione all’impiego del congegno e le varie peripezie coi sensori glicemici, mi sono trovato ad avere una armonia, sì armonia glicemica senza pari nella lunga storia del mio diabete: un modo brillante per festeggiare concretamente e a modo i cinquant’anni con la malattia!

Ebbene per venire al sodo, per carattere e personalità non ho mai urlato, enfatizzato gli eventi e risultati della vita ma oggi potrei fare, a ragione, una eccezione allo stile comportamentale: sono quindici giorni, due settimane consecutive che la glicemia non solo è stabile, ma viaggia su medie incredibili. Due settimane fa la media era di 130 mg/dl, la scorsa pari a 120 mg/dl. Voi direte: bella forza hai avuto delle ipoglicemie a far abbassare il valore intermedio. Nulla di tutto questo: senza costrizioni o limitazioni nello stile di vita e alimentare, senza ipoglicemia alcuna ho mantenuto la glicemia in asse perfetto spontaneamente e serenamente. Ma è il dato dei dati, senza precedente alcuno quello registrato la settimana scorsa: con una glicemia che oscillava serenamente tra 90 e 120 mg/dl, tanto da farmi ardire a dire: non è che sono guarito dal diabete? No il diabete l’ho tutto solo che, grazie al microinfusore, ora ho cambiato vita: meglio tardi che mais!

Pertanto non perdete la speranza o voi che entrate nel mondo del diabete tipo 1, in particolare rivolgo questo incitamento ai tanti genitori di bambini e ragazzi presi dalla malattia. Il diabete non solo consente di avere una vita normale e regolare, ma ancor più offre, grazie all’ingegno umano, gli strumenti idonei per gestirla al meglio e stare bene.