Un argomento molto toccante, sia a livello emotivo che scaramantico con una base di partenza salutistica riguarda la fine del fine del fine settimana. Un dato personale ma che trae conferma anche dalle cifre espresse in campo statistico-sanitario sulla popolazione attiva, ovvero in età lavorativa riguarda l’impatto del cosiddetto “effetto weekend” sul corpo. Come dicevo pocanzi molte agenzie informative, articoli da pubblicazione scientifiche e simili hanno evidenziato che tra il sabato e la domenica avvengono percentualmente il maggior numero di infarti e ictus, e purtroppo in contesto parentale e familiare (dove c’è una grande incidenza con i fenomeni) conto la scomparsa di mia madre e alcuni zii e parenti annessi proprio all’interno di codesto periodo.

A tal proposito anche il diabete è compartecipe nella problematica di cui sopra, ovvero proprio nel periodo di stacco della settimana, non si sa perché o per come, la gamma di valori glicemici si fa variabile o ingovernabile il più delle volte. Alcune possibili cause sono già state fatte: come una sorta di minor attività fisica e maggiore consumo di calorie, come forme di acutizzazione degli stress negativi derivati da stati d’animo conseguenti, ma naturalmente sono situazioni e contesti che vanno tagliati e visti gioco forza esclusivamente nella sfera soggettiva. Soluzioni ritengo vadano cercate in noi stessi per essere pratico e sintetico, nel corso del tempo saremo in grado di capire cosa ci fa bene e cosa no alla nostro animo e fisico.

Naturalmente un effetto di peso lo ritroviamo con la parte di noi “marsupiale”: se non avete la bilancia in casa meglio, e per fortuna molte farmacie sono chiuse nel fine settimana così da non evidenziare il rialzo della quotazione corporea, se la glicemia e la pressione arteriosa hanno un andamento ciclico, un po’ come le maree, il ritmo circadiano, la stessa cosa accade per il peso il legato in questo caso alle nostre abitudini e allo stile di vita del weekend costellato, da strappi alla regola, che deprime l’individuo ‘sempre a dieta’ facendo spezzare il ritmo dei sogni di calare di peso.

Recenti ricerche, tra cui una recente effettuata dai studiosi della Tampere university of technology, in Finlandia, ha controllato le oscillazioni del peso settimanale di 80 soggetti in sovrappeso e a dieta, di età fra i 25 e i 62 anni, scoprendo che l’andamento ciclico del peso era per tutti lo stesso, con picchi in su’ il lunedì e la domenica e cali più evidenti il venerdì. Il fine settimana si mangiano porzioni più abbondanti di cibo e ci si muove meno, sostengono i ricercatori, ma, a conti fatti, le oscillazioni non influenzano il risultato finale ed è bene non scoraggiarsi. Al contrario i ricercatori approvano i weekend più indulgenti con se’ stessi che aiutano a sforare un po’ e poi ricominciare con il sacrificio e le restrizioni alimentari. Infatti, chi del campione è andato avanti col programma dimagrante, nonostante le oscillazioni, ha raggiunto il suo obiettivo nell’arco di un anno.

Ma al di là di probabile e improbabili programmi e regimi alimentari una regola naturale e semplice è data dall’essere sempre vivi e attivi, con positività, pertanto nel corso del fine settimana meglio non restare inerti, passivi e fermi, muoversi azionare mente e corpo semplicemente in modo diverso dall’altro periodo della settimana (durante il lavoro). Queste semplici considerazioni sono d’aiuto per conservare al meglio il compenso glicemico e il nostro diabete.

P. S.: e star bene conviene sempre e in particolar modo proprio nel fine settimana poiché le stesse analisi di settore hanno messo in luce come in questo arco di tempo anche la qualità dell’assistenza sanitaria e peggiore rispetto al restante periodo feriale.