Maggio anche per questa volta leva le tende e lascia posto all’Estate con Giugno: e fin qui tutto regolare. Quel si lascia alle spalle resta un ricordo: piacevole per alcuni e indifferente o triste per altri come da decorso della vita, ma il vissuto preso e pesato fa da raccolta di esperienze e le delusioni, anche se fanno male, ci formano e rafforzano per affrontare meglio le difficoltà.

Tirando le somme di questa porzione di tempo, stimolante per un verso e deprimente per l’altro, posso ricavare alcune sintesi che serviranno a percorrere la parte restante dell’anno.

Senza stilare un elenco cronologico degli eventi positivi come di quelli negativi posso dire fin d’ora che la mia espressione e presenza spirituale, fisica si terrà circoscritta a questi post e pochi altri momenti pubblici valutati volta per volta sulla base di un provata efficacia per la causa diabete.

In questo anno circa di presenza attiva nel “mondo diabetico” espresso nelle sue varie articolazioni: associazioni, reti sociali ho avuto conferma di un passo fondamentale: il diabetico è un individualista e non riesci a fare unione, a trarre spunto ed energia da uno sforzo collettivo e aggregato, condizioni importanti e necessarie invece per avere un peso in campo della società di cui facciamo parte e su ogni problematica che investe la malattia: sociale, sanitaria, legale, culturale e formativa.

No me ne importa nulla di giochi di società per scalate di ruolo e “cariche” sociali, invece quel che interessava e dava uno scopo, nel mio piccolo, era di contribuire a sviluppare programmi di educazione e informazione per il diabete così da rafforzare anche la parte e peso dei diabetici nelle città e territori dove siamo presenti. Non è possibile, ne prendo atto.

D’altronde non si può far tutto e quel poco che faccio lo continuerò ad esprimere attraverso il racconto della malattia, le notizie di interesse medico e scientifico, iniziative che siano di patrocinio per la buona causa diabetica e la difesa dei diritti sociali, a partire dai contributi espressi con questo blog.

Per quanto riguarda lo specifico della malattia il punto critico e dolente affrontato questo mese riguarda ancora una volta il sensore, ovvero il suo pressoché continuo malfunzionamento protratto per un periodo di tempo di due mesi (fatta salva una sola volta), rendendolo di fatto inutilizzabile del tutto. Ci interroghiamo sul senso della vita, ma sul senso del sensore: ce l’ha se non va? Ovvio no. Resto sempre in attesa di una risposta, ma ho la percezione che non arriverà

Intanto facendo la conta della media glicemica del mese il risultato prodotto non è migliore rispetto ad aprile, registrando un 170 e con un + 20 di variazione vado a prepararmi per l’estate con la speranza che la bella stagione porti il sereno anche nel diabete.

Buona estate e festa della Repubblica!