Default Featured Image

dataOgni volta che finisco un lavoro, un’opera, uno scritto mi sento orfano e nel limbo temporaneo delle vibrazioni e rammendi comincio a sentire le voci di dentro reclamare un’altra strofa da comporre, narrare. Così senza alcuno ferire dal post odierno comincio a tratteggiare qualche punto e linea così tra il dire lo scrivere e il fare, mentre attingo attenzioni da una tazza di caffè profondo e faccio la mescola agito per bene la testa e ci rovescio sopra l’aroma del tostato pronto da essere ridestato.

Mentre nevica e piove e s’ode il mare che si desta dentro la cabeza cosa resta? Cellule residue, neuroni sopiti pronti ad aspettare un altro mese e un altro ancora tra arieti e bilance cominciano le danze e i rintocchi del pendolo lasciato a suonare fuori dal terrazzo per rompere il cazzo al vicino che fa sesso urlato per esibire la muscolatura e la prestanza astratta dal suo primo vaticinio all’ultimo rantolo.

Le persone innovative non hanno bisogno gli si dica di farlo; hanno bisogno che …glielo si consenta.

Udi Manber, Vicepresidente di YouTube

La citazione si ritaglia alla perfezione con la terapia per il diabetico di tipo 1, quello per intenderci, che deve fare sempre iniezioni d’insulina per vivere. Il 99% di questa categoria fa la terapia insulinica multi iniettiva, tra le tre, quattro e più punture al dì, è un crescendo dalla realizzazione del farmaco (1921) ai giorni nostri. Di converso tali passaggi richiedono solitamente un concerto di operazioni propedeutiche all’atto, come: controllare il valore della glicemia prima dei pasti o in caso di sintomi e condizioni strane, sospette; amministrare il cibo anche attraverso il calcolo dei carboidrati, con e nella speranza di azzeccare la mossa giusta e ritrovarsi un tasso di zucchero nel sangue decente.

Il passo evolutivo successivo alla terapia insulinica multi iniettiva sta nel microinfusore, un erogatore continuo del farmaco che consente di gestire la patologia con maggiore flessibilità e innovazione. L’educazione sanitaria per il diabetico tipo 1 è una necessità e, a mio avviso, un diritto fondamentale, tale affermazione ancor più forte e pesante si pone per preparare il paziente motivato alla gestione e utilizzo del microinfusore: non è una cavolata, invece in taluni casi leggo e noto superficialità e leggerezza: che sia mai!

L’innovazione nel mio, nostro diabete consente di vivere meglio ed ottenere risultati buoni sotto il profilo del buon compenso glicemico e clinico. E oggi l’innovazione è rappresentata dall’impiego del microinfusore abbinato, integrato con il sensore continuo glicemico.

Ma prima che tale passo innovativo si espanda ci vorrà tempo per diversi ragioni: accettazione, impegno e costanza del diabetico; costi del sistema; impegno aggiuntivo del medico diabetologo; supporto e chiarezza da parte dei produttori dei dispositivi.

Marzo sta per finire e la sintesi del mese ha visto il mio diabete mantenersi all’interno di parametri decenti della glicemia, con una media pari a 160 mg/dl