WE WANT VICTORY ™ è un crescente movimento fondato dall’ artista hip-hop indipendente Steven Gambles, per creare una maggiore consapevolezza verso chi soffre di diabete di tipo 1. Ispirato dal nipote Rajan, a cui è stato diagnosticato il T1D all’età di 4 anni, Steven è diventato un forte sostenitore e fautore per la causa e il supporto della Juvenile Diabetes Research Foundation. Dedicando il suo video musicale “NONSTOP” per la ricerca sul diabete, Steven ci introduce al movimento che noi oggi conosciamo come “Victory”.
Anche se l’attenzione è orientata verso la sensibilizzazione, WE WANT VICTORY ™ è stato creato per unire, potenziare e ispirare le persone in generale. Esso opera sotto l’idea che tutti gli esseri umani possiedono una capacità innata di superare le avversità. Questo è dimostrato di essere vero solo attraverso la nostra esistenza come esseri umani.
Anche se di solito non ce ne rendiamo conto, si accede a questo nucleo resistente quotidianamente in casi maggiori e minori; come quando perdiamo qualcosa, o quando l’allarme non si spegne, o ci perdiamo andando verso una nuova destinazione. Ogni giorno è consumato con questi tipi di eventi e ogni giorno si consuma con la nostra volontà di superarli. Il superamento di queste sconfitte e avversità è il modo in cui definiamo Victory.
Dopo aver visto come molte vite sono state colpite da questa malattia e come poca attenzione ha ricevuto dai media mi sono veramente sentito coinvolto nel trovare il modo per cambiare la situazione. Il diabete di tipo 1 uccide più persone ogni anno dell’AIDS e cancro combinati, ma non abbiamo mai sentito parlare tanto di quanto noi facciamo per questa malattia. Quindi, con questo movimento WE WANT VICTORY ™ spero di dare voce e identità alla comunità diabetica. Una cosa importante che voglio far capire alla gente riguarda VICTORY ™: è un marchio non per la raccolta fondi per diabete di tipo 1, stiamo semplicemente sensibilizzando l’opinione pubblica. Anche se il marchio è dedicato alla causa, è una entità separata. Non possiamo e non vogliamo accettare donazioni per conto della causa. – Steven Gambles
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