A volte accade di pentirsi nel fare tante domande sapendo di non trovare, avere alcuna risposta. Ecco è proprio in quel preciso momento dove fai la scoperta liberatoria di non aver più l’esigenza di ricavare un perché dai comportamenti delle persone ritenute amiche. Così non sentirle più in voce o per messaggio, o in qualsiasi altra forma espressa di comunicazione rappresenta non tanto un distacco, ma bensì la presa d’atto di un dato di fatto: l’inconsistenza dei rapporti fatui ed evanescenti, un risultato ovvio sì, ma se non ce ne rendiamo conto rischiamo di restare bastonati e bruciati al risveglio. In natura si chiama processo di selezione naturale: e così sia. Io la definisco più prosaicamente sveglia.
Roberto mi ha delegato oggi di trattare d’un argomento molto italiano, sotto il profilo burocratico, anzi local, ma siccome io sono per una visione global cercherò di fare uno sforzo di sintesi senza far perdere il filo del discorso. Il tema è: diabete, la forza individuale messa a disposizione del gruppo per farla diventare risorsa ed energia.
Oltre oceano in fatto di diabete abbiamo una radicata rete associativa nel territorio statale e federale di diabetici, ormai prossima a compiere i suoi primi cento anni di vita. Qui a Buffalo l’associazione locale di diabetici nacque nel 1923, due anni dopo la realizzazione dell’insulina di parte di Banting & C. L’organizzazione di eventi educativi e aggregativi per i diabetici, l’erogazione di servizi assistenziali integrativi a favore degli assistiti (patrocinio legale, assistenza domiciliare per i non autosufficienti, fornitura di materiali ai meno abbienti, raccolta fondi per la ricerca), pubblicazione di materiale editoriale promozionale e formativo, sono alcuni esempi delle attività svolte in loco. Siccome per fare tutte le cose appena descritte occorrono persone, mezzi e denaro, in quest’ultimo caso ci avvaliamo di diverse forme di raccolta fondi: oltre agli eventi di beneficenza e donazioni on line o dirette, oggi usiamo le varie opportunità offerte dalla rete, molto impiegata negli USA.
Roberto mi ha informato che ha Bologna L’Associazione Diabetici ha appena compiuto 30 anni di vita è per la prima volta nella sua storia associativa si è avvalsa della raccolta fondi tramite il 5 x 1000 della dichiarazione dei redditi. Le ragioni della scelta sono ricavate nel depliant qui riprodotto, e che sarò diffuso nei prossimi giorni anche nelle sedi pubbliche di città e provincia. Tale fatto è molto importante per i diabetici bolognesi e non va ignorato poiché la situazione internazionale, nazionale e locale richiederà un impegno sempre più gravoso e oneroso, e senza risorse da impiegare per garantire servizi e assistenza non si va nessuna parte e si fa poco o niente.
Sostenere l’Associazione Diabetici di Bologna donando il 5 x 1000 (CF 92008700376) ritengo sia un gesto concreto e importante per fare restare questa importante città nel circuito della diabetologia di buon livello, con un’assistenza degna di questo nome. Un particolare importante per Bologna: sede dell’Università più antica del mondo (Facoltà di Medicina inclusa).