Default Featured Image

artriteArtrite reumatoide e diabete di tipo uno se si trovano fanno coppia come nel mio caso è stato avendo in profilo genetico indicativo di un sistema immunitario che tende a produrre tanti troppi anticorpi. Come tracciato dall’esame dell’HLA e derivati. Avere il diabete di tipo uno insomma fa crescere non poco il rischio di artrite.

I dati risalgono a otto anni fa da una ricerca coordinata dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, negli Stati Uniti, che aveva analizzato il siero di 1419 pazienti mettendolo a confronto con quello di 1674 persone sane simili per età, sesso e altre caratteristiche. Gli autori hanno analizzato il sangue per la presenza di fattore reumatoide, di anticorpi per il peptide ciclico-citrullinato (anti-CCP) e per uno specifico gene, l’allele PTPN22; hanno quindi valutato se vi fosse una correlazione fra i valori riscontrati e la compresenza di un diabete di tipo uno o di tipo due. Scoprendo che non c’è alcuna associazione fra il diabete di tipo due e l’artrite reumatoide ma che, invece, chi soffriva di diabete di tipo uno aveva un rischio 5 volte maggiore di ammalarsi di artrite reumatoide. L’associazione però sarebbe specifica per i pazienti positivi ad anti-CCP, che presentano anche l’allele PTPN22.

L’autoimmunità è la correlazione tra le due patologie:: diabete di tipo uno e artrite reumatoide sono entrambe patologie autoimmuni, per cui esiste una indubbia predisposizione genetica. L’artrite reumatoide, inoltre, non è più vista come una malattia “monolitica”: si sa che a volte c’è una predominanza della componente cellulare dell’immunità, che comporta una grossa attivazione delle cellule Th1 e la produzione di TNF-alfa e porta a casi in cui è più probabile la risposta ai farmaci biologici. Ci sono invece malati dove domina la risposta immunitaria umorale, tramite anticorpi: in questi soggetti si formano tantissimi anticorpi (verso la tiroide, le piastrine e molti altri elementi) e c’è tipicamente la positività agli anti-CCP- . – Gli anti-CCP sono perciò indice di tale spiccata tendenza a formare anticorpi e non stupisce che i malati di questo tipo siano più inclini ad avere anche un diabete di tipo uno. Tra l’altro, uno studio ha di recente dimostrato che trattare i bimbi con adeguate dosi di vitamina D riduce la prevalenza di diabete di tipo uno: la carenza di vitamina D favorisce l’aumento dell’espressione di anticorpi e, guarda caso, un deficit è stato dimostrato in pazienti con diabete di tipo uno, sclerosi multipla e artrite reumatoide. Tutte malattie molto simili: il nuovo dato perciò non sorprende. Va detto però che non sono moltissimi i pazienti con diabete di tipo uno e artrite reumatoide: l’associazione esiste, i pediatri reumatologi la osservano ma non è così frequente.

Il punto vero di criticità della presenza delle due malattie sta nel raddoppio dei rischi cardiovascolari e di prematura morta a loro causa, oltre all’elevata tossicità del trattamento terapeutico farmacologico (methotrexate), il quale dura per molto tempo combinato nel mio caso con trattamento immunosoppressivo tramite DMARD (farmaci biologici). Insomma è una situazione che va costantemente monitorata e a dieci dall’inizio di predetta terapia ora questa viene sospesa con la speranza di una remissione dell’artrite reumatoide. Restano aperte le problematiche legate alle cisti tumorali presenti nella scapola e ginocchio dx e anca sx, oltre all’osteoporosi secondaria.