Roberto ha ripreso diverse volte il tema dei trattamenti alternativi alla medicina regolare nel diabete. Ma ora ritengo giusto apporre un ulteriore passaggio sulle difficoltà onnipresenti nell’affrontare un impegno molto difficile per promuovere la salute e accettazione della malattia, del diabete.
A proposito la medicina di per sé fa fatica a prendere coscienza del problema e i pochi spunti presenti in letteratura li si ricavano da due studi di questo secolo e promossi dall’American Diabetes Association
Oltre agli interventi consolidati nella medicina normale, i diabetici sono al corrente di altre possibilità per migliorare la propria condizione in molti altri modi. Sono esposti a una molteplicità di soluzioni proposte al di fuori del campo della medicina regolare, ad esempio: nelle farmacie, nei supermercati, su internet, nella medicina complementare, ecc.
In uno studio pubblicato nel 2001, il 44% dei pazienti con diabete di tipo 2 utilizzava supplementi e integratori, il 31% utilizzava farmaci alternativi (1). Una revisione della letteratura nel 2007, ha riferito che la medicina complementare e alternativa veniva utilizzata tra le persone con diabete di vario tipo dal 17% al 73%.
Le terapie più utilizzate tra le popolazioni diabetiche sono supplementi nutrizionali, erbe medicinali, consigli nutrizionali, la guarigione spirituale e tecniche di rilassamento (2). Ciò significa che un sacco di pazienti cercano approcci alternativi in aggiunta al trattamento e la consulenza che ricevono dagli operatori sanitari della medicina regolare. Alcune, forse, dimostrano di essere utili, ma la maggior parte di queste terapie non sono positive. Dal momento che almeno un terzo dei pazienti con diabete di tipo 2 sta prendendo farmaci alternativi, queste terapie deve essere studiate e valutate per determinarne il loro valore.
Siccome le percentuali per quanto riguarda il diabete tipo 2 sono e restano drammaticamente rilevanti con effetti immaginabili sul lungo periodo, nel tipo 1 invece sappiamo poco o niente a parte di qualche decesso in qua e là in giro per il mondo.
Ecco al di là delle facili indignazioni e reazioni avverse e giuste verso coloro che sfruttano a proprio interesse (di lucro) le altrui debolezze, non possiamo più ignorare questo fenomeno e non basta prenderne coscienza, si deve capire le ragioni di questa deviazione verso l’ignoto e la morte.
In effetti la medicina da sola non basta senza una pratica dell’ascolto e una filosofia del senso di noi negli altri. Poiché vivere, la vita è il bene ma c’è chi, e non sono pochi, ha il male di vivere e per questi l’orizzonte è oscuro, le ferite aperte.
(1) – Ryan EA, Pick ME, Marceau C. Use of alternative medicines in diabetes mellitus. Diabet Med. 2001 Mar;18(3):242-5.
(2) – Chang HY, Wallis M, Tiralongo E. Use of complementary and alternative medicine among people living with literature review. J Adv Nurs. 2007 May;58(4):307-19.