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technologysuFacce sospese lungo le gallerie dei centri commerciali, nei portici e marciapiedi delle città in cerca di qualcosa da prendere per necessità o semplicemente come regalo in vista delle festività e dell’imminente Natale. Idee premeditate, istintive nella speranza di essere un poco originali, faccenda sempre più difficile pare in questo nostro andare inaffidabile intercedere lungo le vie del tempo finite. Così mentre la tastiera corre, rallenta e si ferma per trovare quella parola giusta, nell’occasione vengono a mente nel presente i ricordi di un passato remoto fatto di eventi e frammenti nebulosi, ricostruiti adesso con un restauro non proprio soddisfacente, ma di meglio non si può fare.

Regali: state tranquilli lungi da me del consigliare che cosa fare per le feste, sarebbe un po’ come sparare nel mucchio e francamente sono all’antica preferisco la precisione nell’obiettivo. Invece faccio una riflessione sugli orientamenti e categorie cui vanno a cadere i nostri doni. Proprio una settimana fa affrontavo il tema della tecnologia diffusa in campo diabetico per il controllo della glicemia e osservando tale cosa, leggendo gli spazi pubblicitari in rete e nella stampa in questo periodo vedo promuovere nuovi congegni che ti fanno tante cose assieme alla glicemia: trigliceridi, colesterolo, chetoacidosi. E non finisce qui: oggi se ne aggiunge un altro il quale rilascia pure il valore dell’emoglobina e ematocrito.

Insomma a leggere tutta sta roba tra poco tempo noi diabetici faremo di casa nostra un laboratorio domestico? Nel futuro prossimo non credo poiché resta ancora forte il differenziale di valori e affidabilità tra gli strumenti utilizzati nell’autocontrollo domestico e le dotazioni in carico ai laboratori d’analisi. Tutta sta roba serve? Ad esempio: sappiamo che per avere un valore chiaro e pulito dell’emoglobina, dell’ematocrito, colesterolo e trigliceridi occorre fare questi test a digiuno ed esserlo almeno 12 ore prima della prove. E allora che senso ha prendere un congegno simile senza criterio?

Si tratta di dispositivi biomedicali senza obbligo di prescrizione, ma non per questo vanno presi senza criterio. Capisco la mentalità de: chi fa da se fa per tre, ovvero vengono tre maroni e più durante le estenuanti attese e procedure burocratiche per accedere ad un esame e visita, pure io ne sono vittima. Ma prima di acquistare congegni simili è buona cosa sentire il nostro medico che dice e quali accortezze prendere.

Un ultima domanda, peraltro non nuova per il blog, riguarda i controlli sulle strumentazioni biomedicali. Le varie autorità e società mediche, scientifiche, sia nazionali che europee che fanno circa l’invasione di congegni e dalla marchiatura europea facile: sono sinonimo di accuratezza e serietà negli accertamenti per quanto riguarda questo materiale?

Riferimento all’esperienza ricavata con il microinfusore che non  deve essere lasciato “alla molla” sia dell’utente finale come dell’operatore sanitario, innanzi ai problemi inaspettati e non contemplati nei manuali e istruzioni dell’apparecchio.

Se esperienza insegna, spero qualcuno impari.

– Roberto