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verdureUna maggiore assunzione di nitrati nella dieta e verdure a foglia verde è stata associato ad una riduzione del di rischio di glaucoma primario ad angolo aperto dal 20 per cento al 30 per cento, secondo uno studio pubblicato online da JAMA Ophthalmology.

Pressione intraoculare elevata e alterata autoregolazione del flusso ematico del nervo ottico sono implicati nel glaucoma ad angolo aperto primario (POAG; danno al nervo ottico da più possibili cause che è cronica e progredisce nel tempo). L’evidenza suggerisce che il nitrato o nitrito, precursori dell’ossido nitrico, è benefico per la circolazione del sangue. Jae H. Kang, Sc.D., del Brigham & Women’s Hospital and Harvard Medical School, of Boston, e colleghi hanno valutato l’associazione tra assunzione di nitrati nella dieta, che derivano principalmente da verdure a foglia verde, e POAG. I ricercatori hanno seguito i partecipanti con cadenza biennale nella prospettiva di coorti ricavate dall’Health studio Nurses ‘(63,893 donne, 1984-2012) e Health Professionals Follow-up Study (41,094 uomini, 1986-2012). I partecipanti idonei avevano più di 40 anni d’età, erano senza POAG, e effettuavano periodicamente le visite oculistiche. Le informazioni sulla dieta sono state aggiornate tramite questionari.

Durante il follow-up, sono stati identificati 1.483 casi di POAG. I partecipanti sono stati divisi in quintili (uno dei cinque gruppi) di assunzione di nitrati nella dieta (quintile 5, circa 240 mg/die; quintile 1, a circa 80 mg/d). I ricercatori hanno scoperto che una maggiore assunzione di nitrati nella dieta e verdure a foglia verde è stata associata ad un rischio POAG da 20 per cento al 30 per cento più basso; l’associazione è stata particolarmente forte (rischio 40 per cento-50 per cento più basso) per GPAA con paracentrale perdita del campo visivo precoce (un sottotipo di POAG legata a disfunzioni dell’autoregolazione del flusso sanguigno).

“Questi risultati, se confermati in studi osservazionali e di intervento, potrebbe avere importanti implicazioni per la salute pubblica”, scrivono gli autori.