Quasi ogni diabetico non ama bucarsi i polpastrelli per estrarre il sangue da apporre nella striscia reattiva e così leggere dal glucometro il valore della glicemia, necessario per le decisioni relative al dosaggio dell’insulina, terapia, alimentazione e azione fisica. Dalla perfida albione sembra esserci qualcuno impegnato a cercare un’alternativa: Applied Nanodetectors Ltd. (Middlesex, Regno Unito) e il Centre for Process Innovation (Regno Unito) stanno lavorando sullo sviluppo di un dispositivo di prova basato sul respiro che può essere in grado di stimare con precisione i livelli del glucosio nel plasma.
Il glucometro “etilometro” sarebbe in grado di misurare le concentrazioni dei composti organici volatili esalati nel dispositivo utilizzando sensori stampati che possono essere fatti abbastanza a buon mercato per l’adozione di massa.
James Johnstone, Business Manager di CPI ha detto, “Applied Nanodetectors Ltd è una società pionieristica e siamo lieti di lavorare con loro in questa importante volta a rendere la loro tecnologia innovativa più vicina al mercato. Il progetto ha valutato l’idoneità di una gamma di gas per il monitoraggio VOC e comparare la prestazione contro la tecnologia esistente. Siamo stati anche in grado di ottimizzare le prestazioni del sensore. L’incorporazione a un basso costo, del sensore di glucosio stampato offre un grande potenziale per la commercializzazione di un multi-uso ed ecologico dispositivo etilometro per la quotidiana gestione diabete. Inoltre il regolare autocontrollo porterebbe a un trattamento del paziente più efficace, una riduzione dei costi sanitari e uno spostamento a trattamenti più proattivi sulla cura”.
Speriamo che dal vapore alitato si passi alla concreta disponibilità, e comunque male che vada dopo esserci scolati un birra potremo valutare il nostro tasso alcolemico.