Presa di posizione dei diabetologi dal 26° congresso SID al Palacongressi di Rimini
Glucometri. No al cambio forzoso «Un intervento pericoloso dal punto di vista clinico e inutile da quello economico»
Decisa presa di posizione della SID contro l’iniziativa intrapresa da alcune Regioni sulla distribuzione di glucometri di un’unica marca, che porterà alla sostituzione graduate degli altri apparecchi attualmente in uso per la rilevazione della glicemia, senza che questo sia dettato da una specifica necessità clinica (ad esempio variate condizioni cliniche) o tecnica (tipo la rottura del glucometro). Un’iniziativa che comporta potenziali pericoli per le persone con diabete, abituate e già addestrate all’uso di un determinato apparecchio, che verrà loro sostituito; oltre che un enorme aggravio di tempo per i team diabetologici costretti a richiamare tutti i loro assistiti per riaddestrarli all’utilizzo di un diverso device. L’allarme sui rischi di questa decisione unilaterale delle regionali è stato formalizzato dalla SII) in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute Renato Botti, al Direttore Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute Marcella Marietta, agli Assessori alla Salute e ai Direttori Generali della Sanità delle Regioni e delle Province Autonome di Bolzano e Trento. «È bene ricordare che il glucometro, per le ricadute che può avere sul compenso della glicemia, è assimilabile ad un farmaco – ricorda Enzo Bonora, presidente della SID – un medico dunque non può essere obbligato a prescrivere lo strumento A piuttosto che lo strumento B ma deve essere libero di scegliere il device più adatto per un determinato paziente». È di questi giorni la notizia che la Regione Piemonte ha iniziato la distribuzione di glucometri di un’unica marca. Un’operazione di cambio strumenti cori-seguente ad una gara regionale è in corso da tempo anche in Emilia Romagna, e anche la Regione Lombardia ha indetto una gara per l’acquisto di glucometri, nell’ottica di avviare una sostituzione di glucometri. La SID è a conoscenza del fatto che anche altre Regioni stanno considerando di adottare provvedimenti simili, opinabili tanto dal punto di vista clinico, che economico.
L’esperienza sconsiglia interventi ‘impositivi’ sulle persone con diabete SID: «Ecco perché non si può imporre» La SID ha già avuto modo di sottolineare in passato come le operazioni di sostituzione forzosa dei glucometri siano inopportune dal punto di vista clinico ed economico, in quanto: a) impediscono di personalizzare l’assegnazione di uno strumento importante quale il glucometro; b) ostacolano l’accesso al progresso tecnologico e all’innovazione; c) provocano la perdita di preziosi dati archiviati su supporti informatici presenti nello strumento precedentemente in uso e/o su tablet/PC del paziente e spesso condivisi col team curante mediante telemedicina; d) creano le premesse per l’induzione di un possibile rischio clinico (ad esempio la perdita dii controllo glicemico), con le spese ad esso correlate (aumento delle visite e degli esami, chiamate del 118, accessi al P.S.,, ricoveri ospedalieri, e così via); e) comportano spese addizionali legate alla necessità di istruire la persona all’uso del nuovo glucometro. La SID conferma dunque la propria posizione di profonda contrarietà nei confronti di questi provvedimenti che disattendono i bisogni delle persone con diabete, violano il principio della continuità terapeutica, infrangono il dogma della equità, creano le condizioni per la comparsa di eventi avversi e non determinano vantaggi economici reali ma anzi probabilmente aggravano la spesa sanitaria.