Decidere di star bene. Ironico detto così vero? Cioè sarebbe ironico per un diabetico perché direbbe che non ha deciso di avere il diabete, così che di conseguenza non può decidere di stare bene. Eh no. Quel “decidere” di stare bene è legato proprio a questo. Il diabete c’è. Però tu decidi di stare bene lo stesso. Sembra un discorso contorto vero? Ma non lo è. Cerco di spiegarmi meglio. Ultimamente ho avuto a che fare con delle persone che hanno un diabete scompensato. Delle situazioni che solo a pensarci c’è da impazzire. Anche loro si sentono male per questa situazione. E dov’è il problema allora? Il problema é che non fanno nulla per cambiare la loro situazione. E con questo non voglio fare la predica. Cioè so bene che ci sono dei casi in cui non puoi fare nulla, ad esempio con i bambini o una donna incinta.
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Per non parlare degli adolescenti dove più ne hai e più ne metti. O chi comunque ha altre patologie che influiscono sulla glicemia. Ma in questo caso mi riferisco più a quelle persone cosiddette mature e senza altri problemi, diciamo. Cioè ok che molte volte il diabete fa quello che vuole e non ci si capisce nulla. Lo so. Ci sono passata. Dei periodi interi ad impazzire perché non capivi nulla. Andavo a letto alla sera con 100/150 e al mattino mi svegliavo con 400/500. Era qualcosa che non riuscivo a spiegare. Però, invece di rassegnarmi all’idea sono andata oltre. Ho cambiato terapia. E le cose sono cambiate. Riuscivo a capire il perché delle cose.
All’inizio sembrava quasi un miracolo. Invece no. Era solo che per il mio corpo le penne non andavano bene perché la lenta non copriva tutta la notte. Infatti ora con il micro ho una basale della quale durante la notte faccio il doppio delle unità rispetto alla basale del giorno. La situazione è cambiata. A volte penso a cosa sarebbe successo se non avessi insistito per cambiare. Sicuramente sarei finita in chetoacidosi. E non parliamo poi delle conseguenze del diabete. Se uno non si cura, dove va a finire? E con curarsi intendo tutto. Perché non basta solo dire che ci stai male per una situazione “disastrosa”. Non basta se non fai nulla per cambiare. Non basta “stare male” se poi ti butti sui dolci e non fai l’insulina. Ok che ci sta che uno può avere dei momenti no, ma non si deve mai smettere di curarsi.
Facile per me che ho una glicata di 6.5, direbbe qualcuno. E invece no. Anzi, non è stato facile per nulla avere quella glicata in un periodo del cavolo. Quando non sapevo neanch’io come facevo a svegliarmi al mattino. Eh già. A passare anche notti intere dietro a glicemie che non ne volevano sapere di scendere. Però ho continuato a farlo nonostante tutto. Era più facile fare una correzione e andare a dormire, no? Però poi non sapevo come sarebbe andata a finire. E passare anche 5/6 ore in iper è tanto. Così che notti e notti a fissare il soffitto con la speranza che quella glicemia scendesse. O quelle sere tornata tardi dal lavoro e con la fame che avresti svuotato il frigo, ma guai mangiare (proprio per quelle glicemie)! A volte anche per non “rovinare” quella glicemia. O quando non hai fame e solo l’idea del cibo ti da la nausea. O quando il tuo giorno riposo invece di dormire ti svegli alle 7:30 perche devi fare diecimila visite. Proprio per prevenire quelle complicanze. E non è facile per nessuno. Però a volte si devono fare delle scelte nella vita. E noi dobbiamo scegliere di stare bene. Dobbiamo scegliere di curarci. Perché se facciamo questo, tutto il resto vien da sé…