Colgo l’occasione del pezzo domenicale per infrangere un segreto d’ufficio: dopo l’ATTD 2018 di Vienna, l’ADA di Tampa (c’ero io), la prossima settimana Roberto sarà presente all’EASD 2018, la sessione scientifica dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete, che si svolge a Berlino dal 2 al 5 ottobre. Contiamo di ricevere interessanti reportage dall’evento.
Fattori biopsicosociali associati alla soddisfazione e all’uso prolungato della tecnologia del pancreas artificiale e dei suoi componenti: una chiamata al campo tecnologico.
Riassumendo i fattori biopsicosociali associati all’uso dei monitor il controllo continuo del glucosio (CGM), pompe per insulina e sistemi di pancreas artificiale (AP) si invia una “chiamata al campo” sulla loro importanza per l’assorbimento della tecnologia e l’uso mantenuto.
Le pompe di insulina e CGM stanno diventando standard di cura per le persone con diabete di tipo 1 (T1D). I sistemi AP che combinano un CGM, una pompa per insulina e un algoritmo di dosaggio automatico sono disponibili per uso commerciale. Nonostante il miglioramento del controllo glicemico con l’uso del sistema AP, esistono numerosi ostacoli che possono limitarne il loro beneficio.
Gli studi sui componenti dei sistemi AP (pompe, CGM) sono limitati e dimostrano risultati misti del loro impatto sulla paura dell’ipoglicemia, aderenza, qualità della vita, depressione e ansia e disagio del diabete. Anche gli studi che esaminano i fattori biopsicologici associati specificamente all’uso prolungato dei sistemi AP sono scarsi. Gli impatti biologici, psicologici e sociali dei sistemi AP sono stati sottovalutati e le informazioni fornite non sono state capitalizzate.
Tali osservazioni non vengono dal circolo tennistico di Albuquerque, ma dai medici diabetologi di uno dei migliori centri per la cura del diabete negli USA e al mondo: il Centro di Barbara Davis, Università del Colorado Denver – USA e pubblicata nella rivista scientifica Current Diabetes Reports del 26 settembre 2018.
Sono molteplici gli aspetti oggi che vanno considerati: i costi enormi di tale tecnologia nella fase iniziale, la tollerabilità da parte del paziente a fronte della complessità di funzioni enucleate, ma anche degli inconvenienti meccanici ricorrenti di sovente nei CGM, solo per citare alcuni aspetti. Pertanto un approccio chiaro e laico tra i vari attori dell’AP (medici,aziende produttrici,pazienti) è quanto mai prioritario.