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Con oltre il 20% della popolazione nei paesi industriali impegnati in turni di lavoro, in settori quali l’assistenza sanitaria e i trasporti, dobbiamo urgentemente capire il suo carico sulla salute.

Molti studi hanno dimostrato che il lavoro a turni è associato a malattie cardiache e metaboliche , ma una nuova ricerca in Experimental Physiology ha chiarito in che modo il lavoro a turni può avere un effetto a lungo termine sul rischio di malattie cardiache e diabete tipo 2.

Lo studio ha specificamente suggerito che il lavoro a turni ha un impatto negativo sul modo in cui un tipo di grasso (chiamato trigliceridi) viene degradato, così come sul modo in cui lo zucchero viene utilizzato nei nostri corpi. Entrambi aumentano il rischio di malattie cardiache e diabete perché influenzano il modo in cui il nostro corpo elabora zucchero e grasso.

I ricercatori del College of Medical Sciences dell’Università di Delhi hanno condotto la ricerca su due gruppi di operatori sanitari. Il primo gruppo comprendeva infermieri, medici e altri operatori sanitari tra i 20 ei 40 anni di entrambi i sessi che non avevano effettuato il turno notturno nell’ultimo anno o mai e con normali livelli di zucchero nel sangue. Il secondo gruppo era dello stesso background professionale ed età, ma era coinvolto in turni di turno notturno (più di 4 notti al mese per almeno un anno) e aveva normali livelli di zucchero nel sangue.

I livelli di zucchero nel sangue sono stati misurati utilizzando un test di tolleranza al glucosio orale. Quindi, dopo 12 ore di digiuno notturno, ai partecipanti è stato somministrato un pasto ricco di grassi. I livelli di insulina a digiuno e i livelli di trigliceridi, dopo il digiuno e dopo il pasto, sono stati misurati in tutti i partecipanti allo studio . Questi sono stati confrontati tra operatori sanitari con e senza doveri di turno notturno.

L’autrice principale dello studio, SV Madhu ha detto: “Questo studio ci dà una migliore comprensione del perché il lavoro a turni è associato, a lungo termine, con malattie cardiache e metaboliche, aiutandoci a lavorare per ridurre l’incidenza di malattie cardiache, diabete e obesità in futuro”.

La risposta alla domanda iniziale è: saremo tutti diabetici, in quanto il ritmo di vita quotidiano, tra turni di lavoro notturni e no, tra una vita senza orari e regolarità inciderà sempre più pesantemente sul nostro metabolismo e orologio interno.