I fattori che possono rendere le donne con diabete mellito di tipo 1 (T1DM) vulnerabili a comportamenti alimentari disordinati o difficoltà nella gestione della dieta richiedono ulteriori indagini. Date le precedenti associazioni osservate tra i pregiudizi attentivi legati all’alimentazione e il comportamento alimentare in gruppi senza diabete, questo studio ha esplorato i rapporti tra pregiudizi attentivi a segnali alimentari sani e malsani e un’alimentazione disordinata in giovani donne adulte con e senza T1DM, di età compresa tra 18 e 40 anni.
97 partecipanti (41 con T1DM, 56 senza) hanno completato un sondaggio online iniziale per la valutazione di informazioni demografiche e cliniche e un’alimentazione disordinata tramite il questionario sull’esame dei disturbi alimentari (EDE-Q). Successivamente hanno partecipato a una sessione di persona per completare un compito di ricerca visiva computerizzata onde valutare la distorsione dell’attenzione verso stimoli alimentari pittorici.
L’analisi della varianza (ANOVA) che si aggiusta per l’età e l’indice di massa corporea ha mostrato una relazione significativa unica nel gruppo con T1DM, in cui i maggiori punteggi di distorsione dell’attenzione lontano da cibi non sani erano associati a una maggiore alimentazione disordinata. Nessuna relazione è stata osservata nel gruppo senza diabete.
Questo studio condotto dalla Scuola di Psicologia e Counselling della Queensland University of Technology, Australia suggerisce che il disinnesto prematuro dell’attenzione dagli stimoli legati al cibo può essere univocamente associato a esiti alimentari per le femmine con DMT1 rispetto a quelli senza diabete. Ciò dovrebbe essere ulteriormente esplorato nelle ricerche future allo scopo di sviluppare nuove strategie per la prevenzione e il trattamento del comportamento alimentare disordinato in questo gruppo vulnerabile.
Pubblicato su Appetite del 1 settembre 2019.