L’automazione del controllo del glucosio è stata un obiettivo importante del trattamento del diabete per molti decenni. Le prime esperienze di pancreas artificiale furono studiate e condotte in ospedale, attentamente controllati, su piccola scala e a breve termine che dimostrarono la loro superiorità rispetto alla terapia con iniezioni multiple di insulina. Attualmente sono in corso studi ambulatoriali a lungo termine in scenari di vita libera.
L’integrazione di più dispositivi aumenta il carico dei pazienti e la probabilità di rischi tecnici. Gli algoritmi di controllo devono essere robusti per gestire le variabili di disturbo, come l’esercizio fisico, la composizione dei pasti, lo stress, la malattia e le variazioni circadiane della sensibilità all’insulina. Ulteriori livelli di sicurezza potrebbero essere raggiunti attraverso la supervisione remota. I sistemi a doppio ormone riducono l’incidenza e la durata dell’ipoglicemia, ma la disponibilità di glucagone pompabile stabile deve essere risolta. Gli analoghi dell’insulina più veloce dovrebbero migliorare tutti i tipi di pancreas artificiale.
La sicurezza e la fattibilità del pancreas artificiale sono state dimostrate in studi ambulatoriali. L’uso del pancreas artificiale aumenta il tempo di glucosio misurato dal sensore nella quasi normoglicemia e riduce il rischio di iperglicemia e ipoglicemia. I benefici sono osservati sia negli algoritmi a singolo che a doppio ormone e nel controllo a ciclo completo o semi-chiuso. Una recente meta-analisi comprendente 41 studi randomizzati controllati ha mostrato che l’uso del pancreas artificiale raggiunge una riduzione del tempo nell’iperglicemia (2 ore in meno rispetto al trattamento di controllo) e nell’ipoglicemia (20 minuti in meno); i livelli medi di sensore di glucosio continuo sono diminuiti di 8,6 mg / dL nell’arco di 24 ore e di 14,6 mg / dL durante la notte. La comunità OpenAPS utilizza il pancreas artificiale Do It Yourself nel mondo reale dal 2013,
L’uso ambulatoriale del pancreas artificiale è sicuro e migliora il controllo del glucosio nei pazienti ambulatoriali con diabete di tipo 1 rispetto all’uso di qualsiasi tipo di trattamento a base di insulina. La disponibilità di soluzioni open source e la condivisione dei dati è necessaria per favorire lo sviluppo di nuovi approcci al pancreas artificiale e per promuovere l’ampio uso di strumenti Big Data per la scoperta della conoscenza, il supporto decisionale e la personalizzazione.
Questo report è stato elaborato dal Gruppo di bioingegneria e telemedicina, Centro de Tecnología Biomédica (CTB), Universidad Politécnica de Madrid, Madrid, Spagna.
E dal Centro di ricerca in rete su bioingegneria, biomateriali e nanomedicina (CIBER-BBN), Madrid, Spagna.
Pubblicato il 30 settembre nel American Journal of Therapeutics.