Sin dallo scoppio iniziale di COVID-19 in Cina, molta attenzione si è concentrata sulle persone con diabete a causa della prognosi sfavorevole negli individui con infezione.

Le prime segnalazioni riguardavano principalmente le persone con diabete di tipo 2, anche se recenti sondaggi hanno dimostrato che anche le persone con diabete di tipo 1 sono a rischio di COVID-19 grave. 

Il motivo della peggiore prognosi nelle persone con diabete è probabilmente multifattoriale, riflettendo così la natura sindromica del diabete. Età, sesso, etnia, comorbilità come ipertensione e malattie cardiovascolari, obesità e uno stato pro-infiammatorio e pro-coagulativo contribuiscono probabilmente al rischio di esiti peggiori. 

Gli agenti ipolipemizzanti e i trattamenti antivirali possono modulare il rischio, ma le limitazioni al loro uso e le potenziali interazioni con i trattamenti COVID-19 devono essere attentamente valutate. Infine, la stessa infezione da coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta potrebbe rappresentare un fattore peggiorativo per le persone con diabete, in quanto può precipitare complicazioni metaboliche acute attraverso effetti negativi diretti sulla funzione delle cellule beta.

Questi effetti sulla funzione delle cellule beta potrebbero anche causare chetoacidosi diabetica nei soggetti con diabete, iperglicemia al ricovero ospedaliero in soggetti con anamnesi sconosciuta di diabete e diabete di nuova insorgenza.

Ricerca condotta dai ricercatori Matteo Apicella, Maria Cristina Campopiano, Michele Mantuano, Laura Mazoni, Alberto Coppelli, Stefano Del Prato del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa, Italia

Pubblicato in Lancet Diabetes Endocrinology il 17 luglio 2020 (full text)
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