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Un malinteso, comunemente diffuso sull’osteoporosi è che colpisce solo le donne, come conseguenza del calo dei livelli di estrogeni dalla menopausa in poi. Tuttavia, degli 8,9 milioni di fratture causate dall’osteoporosi a livello globale ogni anno, il 20-25% si verifica negli uomini. Con la prevalenza di fratture osteoporotiche che si prevede aumenterà nei prossimi decenni a causa dell’invecchiamento della popolazione, insieme ad alcune fratture maggiori (p. Es., Anca) che si prevede aumenteranno maggiormente negli uomini che nelle donne, l’osteoporosi maschile è un problema di salute pubblica crescente ma poco riconosciuto.
 
Sottolineando la necessità di un’azione urgente, i risultati presentati al recente American College of Rheumatology Convergence 2020 (5-9 novembre) rivelano che gli uomini più anziani (di età pari o superiore a 65 anni) che subiscono una frattura sono sottodiagnosticati e sottotrattati per l’osteoporosi. Lo studio ha analizzato 9876 beneficiari Medicare degli Stati Uniti di sesso maschile che avevano una frattura osteoporotica (più comunemente colonna vertebrale [31,0%], anca [27,9%] o caviglia [9,8%]). È preoccupante che solo il 2,1% sia stato diagnosticato con osteoporosi e trattato di conseguenza; Il 2,8% è stato diagnosticato ma non trattato e il 2,3% è stato trattato ma non diagnosticato. Inoltre, nei 2 anni precedenti la frattura, meno del 6% degli uomini ha avuto la misurazione della densità minerale ossea, sottolineando la mancanza di linee guida coerenti per lo screening negli uomini.
 
Affrontare la sottodiagnosi e il trattamento insufficiente dell’osteoporosi negli uomini non risolverà la crisi in atto nell’osteoporosi , che ha visto diminuire l’uso di farmaci per l’osteoporosi su tutta la linea a causa della paura di rari eventi avversi. Tuttavia, fa parte del problema più ampio e di un’evidente disparità che deve essere affrontata. Aumentare la consapevolezza tra gli uomini sull’osteoporosi, in particolare sulla natura inizialmente silente della malattia; migliorare la comunicazione tra le molte specialità coinvolte nella cura di questi pazienti e il loro riconoscimento di cadute e fratture come segni di osteoporosi; e, soprattutto, l’implementazione di screening di routine per gli uomini di una certa età e quelli con fattori di rischio per la malattia è fondamentale se vogliamo migliorare i risultati degli uomini con osteoporosi e ridurre la disparità di genere nella cura dell’osteoporosi.
 
A margine dell’articolo in questione il dottor Marcus Belletron dell’Università di Seattle ha messo in evidenza come altresì manca un prevenzione e ricognizione diagnostica strutturata tra gli endocrinologi in relazione ad una fascia di paziente con altra percentuale di cadute e fratture, costituita dai diabetici tipo 1. A tale proposito ritiene sia opportuni consolidare una sinergia multidisciplinare con gli specialisti reumatologi ed i medici di medicina generale.
 
Fonte: report pubblicato il 4 dicembre 2020 su Lancet Diabetes and Endocrinology.