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Stabilità vo’ cercando

È passato il primo mese di utilizzo del sistema 780G della Medtronic, il dispositivo con sensore continuo glicemico che, grazie all’algoritmo “Smartguard” si avvicina al modello ad ansa chiusa, pancreas artificiale, in quanto gli manca solo di gestire in autonomia i boli dei pasti con e senza preavviso, come l’effetto dell’attività fisica sulla curva glicemica per esserlo in toto. La funzione più rivoluzionaria è costituita dalla correzione in automatico della glicemia tendente ad alzarsi (iperglicemia) con dei boli “spalmati” a piccole dosi nel breve arco di tempo.

Prima di passare nei dettagli di questo primo di vita diabetica con il 780G occorre fare una doverosa premessa: il dispositivo non è la cura per il diabete tipo 1 e non gestisce la patologia al posto tuo, se pensi questo beh allora meglio passare ad altre e più amene letture. Dispositivi così avanzati richiedono a monte una responsabilità e motivazione individuale molto marcata, sono rivolti a diabetici che accettano di avere 24 ore al giorno per tutti i giorni un catetere e cannula attaccati al corpo con sensore, necessitano di poter governare una curva glicemica “ballerina”, con eventi ipoglicemici critici, o che hanno una vita lavorativa e fisica molto intensa, come i T1D in età pediatrica o i giovani adulti. Ci sono poi i diabetici di lungo corso, con molti anni di vita assieme alla malattia che non avvertono più l’ipoglicemia e richiedono un sistema di monitoraggio e allerta adeguato a prevenire, scongiurare non solo l’abbassamento dei livelli del glucosio nel sangue ma le conseguenze come: cadute rovinose e incidenti vari.

Ed ora passo al report del primo mese di viaggio con il 780G.

La sfida con questo dispositivo è rappresentata dal superare le glicemie molto fluttuanti del mio diabete: in particolare il passaggio ad una glicemia anche superiore di molto a 300 mg/dl, come lo scivolare bruscamente verso valori inferiori a 50 mg/dl con il guardiano intelligente alias “Smartguard”, l’algoritmo, il cuore del nuovo device targato Medtronic. Dato che occorre addestrare il congegno sviluppato sulla base dei canoni dell’IA – Intelligenza Artificiale ovvero l’autoapprendimento dai dati inseriti dall’utente, l’azione basilare da compiere quotidianamente, all’inizio e nei primi mesi di impiego del congegno, è non solo di calibrare il sensore e lo Smartguard tramite il test glicemico con prelievo del sangue capillare via glucometro, ma di farlo anche prima dei pasti centrali e di andare a nanna. Inoltre, è importante utilizzare l’assistente di bolo “bolus wizard” che ti da la quantità “relativamente giusta” di insulina da immettere per i pasti, ma per utilizzare tale funzione dovete conoscere il vostro fattore di sensibilità insulinica e il rapporto insulina/carboidrati (tali elementi sono variabili che vanno ricalcolati ogni giorno o settimanalmente). Per calcolare i carboidrati presenti nel menù del pasto io uso una app con un ottimo database di alimenti, da quando è uscita sugli store per smartphone, e recensita anche nel blog: Fatsecret.

Questo primo mese di utilizzo del 780G ha visto un tempo in range pari al 77%, tempo sopra il range pari al 20%, tempo sotto il range pari al 3%. Con punte di 100% in diverse occasioni. Come fase di avvio un buon dato nel complesso.

Debbo prestare attenzione ad alcuni elementi: in primo luogo un dato di continuità dei CGM è rappresentato dalla loro perdita, in parte, di sensibilità quando i valori della glicemia tendono ad andare molto sui valori estremi e anche la funzione di correzione automatica dell’iperglicemia con boli d’insulina correttivi non è ancora in grado di agire adeguatamente laddove si presenta un innalzamento glicemico proiettato >250 mg/dl, tale fenomeno si è presentato in due occasioni e con un pasto comprendente sola pizza, in tale situazione, dato che la funzione Smartguard non consente di utilizzare il bolo ad onda doppia o ad onda quadra, ho provato a scongiurare l’iperglicemia tramite un bolo prandiale subito prima della pizza e un altro a distanza di tre ore, splittando la quantità d’insulina, ma l’operazione non ha avuto successo e così per far rientrare l’iperglicemia mi sono iniettato 3 unità di rapida con penna a distanza di 8 ore dalla pizza.

A proposito di calibrazioni: il primo giorno il 780G/Smartguard richiede la calibrazione ogni sei ore di norma, poi passa a 12 ore, mentre può accadere che Smartguard possa richiedere una calibrazione per meglio consolidare i dati e le tendenze, tipo evitare l’iper all’alba, a me questo la fa tra le 5 e 7.30 del mattino, quindi conviene avere appresso il glucometro. Infine un piccolo trucchetto imparato con il modello precedente, il 640G e valido anche per il 780G, il primo giorno di uso il sensore richiede diversi input tramite calibrazione per anche un certo ritardo nel allineare la glicemia a valori prossimi alla realtà ed affidabili, per evitare di vedersi non accettata una calibrazione che poi il CGM ti chiede di ripeterla e magari lancia il messaggio “orribile”: cambia sensore, se alla seconda calibrazione successiva alla prima dopo aver messo il sensore, ad esempio il valore della glicemia capillare è 250 mg/dl ma il sensore da 150 mg/dl non mettete il dato secco del glucometro ma un valore che non sia superiore a 50 mg/dl, che nel caso in specie avrei messo 200 mg/dl, perché un divario troppo elevato nella calibrazione manda in tilt ed errore l’algoritmo, con gli esiti di cui sopra.

Infine, una novità utile è rappresentata dalla doppia velocità del bolo normale, è stata aggiunta una marcia veloce per l’erogazione dell’insulina che la rende simile all’iniezione dell’insulina con penna.

Una volta scaricata e installata l’app mobile di Medtronic lo scarico dei dati sulla piattaforma Carelink avviene quotidianamente e lettura/analisi degli stessi non è mai stata così facile e accessibile.

Per questo report è tutto: alla prossima puntata e buona stabilità, compenso glicemico a tutti!