Un gruppo di ricercatori pediatrici USA ha esaminato le relazioni tra complicanze microvascolari e frattura da fragilità ossea nel contesto del diabete. Evidenziando le lacune nella conoscenza e suggerendo aree di ulteriore studio.
L’evidenza nel diabete di tipo 1 (T1D) dimostra che una bassa densità minerale ossea (BMD) è associata a complicazioni microvascolari e collegata ad un aumento del rischio di fratture. Da notare, la bassa BMD non spiega solo la fragilità ossea. La malattia microvascolare è stata anche collegata a una microarchitettura ossea compromessa e a una qualità ossea più scadente. Inoltre, le complicanze microvascolari possono aumentare indirettamente il tasso di frattura da fragilità attraverso l’aumento della propensione alla caduta; Tuttavia, ad oggi nessuno studio conclusivo ha valutato la malattia microvascolare e il rischio di frattura indipendentemente dalle cadute. D’altra parte, gli individui con diabete di tipo 2 (T2D) hanno un aumentato rischio di frattura nonostante l’elevata BMD. I dati suggeriscono che la malattia microvascolare media i cambiamenti della microarchitettura aumentando la porosità corticale ed è associata a un minor turnover osseo.
In sintesi: prese insieme le prove attuali suggeriscono associazioni tra malattia ossea diabetica, frattura da fragilità e malattia microvascolare. I dati sono più convincenti per T1D che per T2D. Sono necessari ulteriori studi per confermare se la malattia microvascolare sia essa stessa la causa della frattura o semplicemente un fattore che contribuisce alla frattura da fragilità per le persone con diabete.
Pubblicato in Current Opinion in Endocrinology, Diabetes and Obesity il 14 maggio 2021.