Oltre le malattie cardiovascolari, trasmissibili, cancro, metaboliche
A fine anno si è soliti fare bilanci, altre volte li abbiamo fatti pure noi stavolta no, Questa volta preferiamo mettere la sonda dentro un tema avvolto nella nebbia della trattazione scientifica e giornalistica, trascurato dai più, popolo di internet e opinione pubblica compresa: si tratta dell’ampio fronte delle patologie autoimmuni.
Attualmente sono note decine di malattie autoimmuni e ciò che le accomuna è la reazione anomala del sistema immunitario contro i nostri tessuti sani, che è responsabile della comparsa delle malattie. Fra le strutture che possono essere danneggiate sono inclusi i vasi sanguigni, il tessuto connettivo, le ghiandole endocrine (ad esempio la tiroide o il pancreas), le articolazioni, i muscoli e la pelle. Esempi di patologie autoimmuni sono la malattia di Addison, la celiachia, la dermatomiosite, il morbo di Graves, la tiroidite di Hashimoto, la miastenia gravis, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la sindrome di Sjogren, il lupus eritematoso sistemico e il diabete di tipo1.
In generale, si tratta perlopiù di disturbi cronici che in molti casi possono essere tenuti sotto controllo attraverso opportuni trattamenti. I sintomi possono ripresentarsi ciclicamente, con fasi di remissione della malattia alternate a fasi di riacutizzazione, e non sono da escludere complicazioni anche gravi a carico degli organi interni.
Mentre assistiamo al dilagare globale delle patologie autoimmuni, sotto silenzio e inerzia ad ogni livello nel mettere in azione una qualsiasi forma di piano atta a sviluppare piani concreti nella ricerca di una identificazione delle fasce di popolazione a rischio, resta una dato solido e certo: non sono presenti strategie per prevenire la comparsa di una malattia autoimmune.
A cento anni dalla scoperta dell’insulina il diabete tipo 1, la patologia autoimmune più diffusa a livello globale, rientra fra quelle appena citate e prive di un’azione volta a prevenirlo.
Si perché mentre molte forme di malattie cardiovascolari e renali, oncologiche e metaboliche (obesità e diabete tipo 2) sono prevenibili seguendo un disciplinare medico scientifico enucleato in stile e condotta di vita sani ed equilibrati, così non è per le patologie autoimmuni.
Ecco perché alle soglie del nuovo anno 2023 credo sia giunto il momento di aprire un fronte corale d’azione per combattere l’appalesarsi di tali condizioni proprio individuando la componente mancante: la prevenzione.
Ma il 2023 ha in serbo altre iniziative interessanti e coinvolgenti, quindi seguiteci.