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Sì, è generalmente preferibile utilizzare l’età piuttosto che il peso per lo screening del diabete, poiché l’età è un fattore di rischio ben documentato per lo sviluppo del diabete di tipo 2.

Inoltre, l’età è più facile da misurare e può essere utilizzata come criterio di selezione in modo efficiente ed economico. Tuttavia, ci sono anche altri fattori di rischio che dovrebbero essere presi in considerazione, come la storia familiare di diabete, l’obesità, lo stile di vita sedentario, l’alimentazione scorretta e l’ipertensione arteriosa.

In generale, l’età di screening raccomandata per il diabete di tipo 2 è di 45 anni per gli adulti di peso normale e di 40 anni per coloro che hanno un alto rischio di sviluppare la malattia. Tuttavia, se si hanno fattori di rischio aggiuntivi o sintomi che potrebbero indicare il diabete, si dovrebbe parlare con il proprio medico per determinare quando e come effettuare uno screening.

Lo screening di tutti gli adulti di età compresa tra 35 e 70 anni identifica la percentuale maggiore di adulti con prediabete e diabete

In generale, lo screening di tutti gli adulti di età compresa tra 35 e 70 anni può identificare una percentuale maggiore di adulti con prediabete e diabete rispetto a uno screening limitato solo a soggetti ad alto rischio o sintomatici.

Infatti, secondo le linee guida dell’American Diabetes Association, tutti gli adulti di età compresa tra 45 e 70 anni dovrebbero essere sottoposti a uno screening del diabete almeno una volta ogni tre anni. Tuttavia, per i soggetti a rischio elevato, come coloro con una storia familiare di diabete, obesità o sedentarietà, lo screening dovrebbe essere effettuato a un’età più giovane o con una frequenza maggiore.

È importante notare che lo screening non dovrebbe essere l’unico strumento utilizzato per prevenire o gestire il diabete. Uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete e migliorare il controllo del diabete in coloro che ne sono affetti. Inoltre, è importante che le persone che hanno ricevuto una diagnosi di prediabete o diabete lavorino in stretta collaborazione con il proprio medico per gestire la malattia e prevenire le complicanze a lungo termine.

Una ‘grande porzione’ della popolazione ha un prediabete o diabete non diagnosticato

È vero che una grande porzione della popolazione ha un prediabete o diabete non diagnosticato. Secondo l’International Diabetes Federation, nel 2021 circa 537 milioni di persone nel mondo avevano il diabete, di cui circa il 50% non sapeva di averlo.

Il prediabete, una condizione in cui i livelli di zucchero nel sangue sono più alti del normale ma non ancora abbastanza elevati per essere diagnosticati come diabete, è ancora più diffuso. Si stima che circa il 25% degli adulti in tutto il mondo abbia il prediabete, ma la maggior parte di essi non ne è consapevole.

Il motivo principale di questa situazione è che il diabete e il prediabete possono essere asintomatici per molti anni e quindi non diagnosticati finché non si sviluppano complicanze. Inoltre, molte persone potrebbero non essere a conoscenza dei fattori di rischio per il diabete o non essere in grado di accedere ai servizi di salute adeguati per uno screening.

Per questo motivo, è importante che gli sforzi di prevenzione e diagnostica del diabete siano intensificati a livello globale, con campagne di sensibilizzazione sulla malattia, screening regolari, promozione di uno stile di vita sano e accesso ai servizi sanitari per tutti.

Lo studio è pubblicato il 24 marzo sull’American Journal of Preventive Medicine.