Un recente studio svela il ruolo cruciale delle cellule T e Natural Killer nel diabete di tipo 1 e propone il CSF1 come potenziale biomarcatore per una diagnosi precoce.
Un nuovo studio ha fatto luce sui complessi meccanismi immunitari alla base del diabete mellito di tipo 1 (T1D), identificando una firma genetica immunitaria (IGS) che potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce della malattia. L’analisi ha evidenziato l’infiltrazione anomala di cellule T e cellule Natural Killer (NK) nel sangue dei pazienti affetti da T1D, rispetto ai soggetti sani, suggerendo un ruolo fondamentale di queste cellule nella progressione del diabete.
Lo studio, condotto su dati pubblici di espressione genica ottenuti dal database Gene Expression Omnibus, ha esaminato due set di dati chiave (GSE123658 e GSE110914). Questi dati hanno permesso di identificare 207 geni immunitari (IG) correlati alle cellule T e NK. Tra questi, quattro geni – NOTCH1, JAK3, TNFRSF4 e CSF1 – sono emersi come elementi distintivi per la costruzione di una firma genetica immunitaria (IGS).
Uno dei risultati più significativi dello studio riguarda il gene CSF1, che è stato sovraregolato nei campioni T1D e ha dimostrato un’alta efficacia diagnostica. Questo gene, preso di mira dal microRNA-326 (miR-326), potrebbe rappresentare un nuovo biomarcatore per la diagnosi del diabete di tipo 1, facilitando l’identificazione precoce dei pazienti a rischio e migliorando le strategie di intervento.
L’analisi dell’espressione genica e le successive validazioni mediante RT?qPCR hanno confermato l’importanza di questi geni chiave, molti dei quali risultano implicati in percorsi di segnalazione immunitaria critici, come il percorso di segnalazione del recettore Toll-like, noto per la sua attivazione nei pazienti con T1D ad alto rischio.
In conclusione, lo studio fornisce nuove intuizioni sui meccanismi immunitari coinvolti nel diabete di tipo 1 e apre la strada a nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche. L’identificazione del CSF1 come potenziale biomarcatore rappresenta un passo significativo verso una diagnosi più tempestiva e accurata, con implicazioni rilevanti per il miglioramento della gestione clinica della malattia.
Riferimento: Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity 9 agosto 2024
Studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Endocrinologia, Lianyungang Clinical College della Nanjing Medical University, città di Lianyungang, provincia di Jiangsu, Repubblica Popolare Cinese.