Studiando il tessuto dei vasi sanguigni di 674 pazienti, un gruppo di ricercatori ha scoperto in che modo l’insulina contribuisce alla disfunzione dei vasi sanguigni nell’aterosclerosi, una delle condizioni di salute cronica più comuni al mondo. La loro ricerca spiega perché il trattamento con insulina non riesce a trattare il danno ai vasi sanguigni nei pazienti con diabete e mette in evidenza una promettente terapia alternativa per correggere la segnalazione dell’insulina e proteggere i vasi sanguigni.
L’insulina è un ormone fondamentale nel corpo, in quanto regola i processi che vanno dal controllo della glicemia alle reazioni chimiche nel sistema cardiovascolare. I pazienti con diabete di tipo 2 spesso sviluppano altre condizioni croniche come le malattie cardiache e l’aterosclerosi e la ricerca suggerisce che la colpa potrebbe essere la segnalazione di insulina anomala. Però, l’abbassamento della glicemia con composti simili all’insulina non è riuscito a ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti diabetici.
Per capire perché, Ioannis Akoumianakis e colleghi hanno esaminato i vasi sanguigni da 674 pazienti con aterosclerosi sottoposti a intervento chirurgico di bypass dell’arteria coronaria. Hanno scoperto che i vasi sanguigni dei pazienti erano resistenti all’insulina – che normalmente controlla il tono dei vasi sanguigni – e hanno mostrato livelli elevati di stress da molecole di ossigeno dannose. Al contrario, alti livelli di insulina sono correlati con una maggiore disfunzione nelle cellule che rivestono l’interno dei vasi sanguigni.
Il trattamento dei vasi con un inibitore sperimentale dell’enzima DPP4 ha ridotto lo stress ossidativo e ripristinato la normale attività dell’insulina, e il trattamento cronico con un inibitore della DPP4 ha invertito gli effetti vascolari dannosi dell’insulina nei pazienti e nei topi nutriti con una dieta ricca di grassi.
Gli autori concludono che i futuri studi dovrebbero esplorare la possibilità di combinare il trattamento con insulina con inibitori della DPP4 per mitigare il danno ai vasi nei pazienti con aterosclerosi.