Longevità e prevenzione: verso la “quarta età 5.0”
Invecchiare bene e vivere più a lungo, prendendosi cura di sé e umanizzando la cura in ambito sociosanitario.
La pandemia di Covid-19 ha insegnato che il modello attuale delle RSA (comunemente chiamate case di riposo) non è più confacente. Questa considerazione apre a due riflessioni: da un lato le residenze sanitarie assistenziali dovranno maggiormente clinicizzarsi e, dall’altro, puntare a una maggiore umanizzazione, al fine di rendere gioiosa la permanenza dei suoi ospiti, tenendo anche conto che uno degli obiettivi futuri sarà la longevità.
Si è parlato di questo nel corso de “IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO – VERSO LA “QUARTA ETÀ 5.0”: tavola rotonda su iniziativa della Senatrice Annamaria Parente, in collaborazione con Motore Sanità.
“La cultura della prevenzione, presupposto indispensabile per invecchiare bene e in salute, non è equamente distribuita nel nostro Paese”, ha sottolineato Giulia Gioda, Presidente Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte ODV e Direttore Mondosanità; “l’ambulatorio mobile di Motore Sanità, attrezzato per prevenire e diagnosticare in tour alcune patologie importanti e potenzialmente debilitanti, nasce da questi presupposti: educare le persone alla prevenzione. Grazie all’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte ODV, il tour del nostro ambulatorio mobile, partito il 21 febbraio, sta facendo tappa nelle 8 circoscrizioni torinesi, per dare la possibilità ai cittadini di sottoporsi gratuitamente alle visite di controllo: fino ad oggi abbiamo effettuato oltre 300 visite. Un medico di medicina generale, inoltre, è sempre a disposizione per rispondere alle domande delle persone. Il nostro intento è quello di portare l’iniziativa su tutto il territorio nazionale”.
Il progetto ha riscosso molto entusiasmo da parte dei relatori presenti, a partire da Tommaso Trenti, Presidente Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica, che ha così commentato: “L’informazione di laboratorio, ottenuta in prossimità del paziente, può essere lo strumento operativo per dare concretezza alle attività clinico-diagnostiche da eseguirsi nelle RSA. Inoltre l’integrazione del dato nell’ambito dell’insieme delle informazioni già presenti sul paziente, può permettere la migliore appropriatezza delle decisioni sanitarie per produrre i migliori risultati di salute”.
“Oggi gli anziani, soprattutto i non autosufficienti, sono abbandonati a sé stessi: il sistema domiciliare non funziona e anche la pandemia ha dimostrato che il sistema delle RSA va rinnovato profondamente”, ha sottolineato Michele Vietti, Presidente ACOP, Associazione Coordinamento Ospedalità Privata. “Con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) possiamo e dobbiamo ripensare il sistema sanitario territoriale con un nuovo modello che potenzi telemedicina e assistenza domiciliare. La sanità privata sarà a fianco di quella pubblica per promuovere un sistema sanitario all’avanguardia”.
A conclusione della tavola rotonda la Senatrice Annamaria Parente, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica, si è espressa così: “Sono molto felice di questo incontro, per noi legislatori è fondamentale ascoltare. Dobbiamo partire da due principi di realtà: durante la pandemia abbiamo perso molti anziani e abbiamo avuto il sacrificio di molti operatori sociosanitari. Non possiamo far finta che la pandemia non sia successa. Interessante in questo contesto l’inquadramento della quarta età. Oggi si vive di più, ma noi dobbiamo fare in modo di vivere meglio. La sanità deve essere per tutti e di tutti, fondamentale quindi la partecipazione di tutti. Dobbiamo costruire una sanità che abbia la partecipazione della cittadinanza. Sulle questioni più contingenti, a partire dal PNRR, io sono d’accordo che la domiciliarità non possa risolvere i problemi. L’obiettivo deve essere il continuum assistenziale, ovvero il collegamento tra ospedale-territorio e territorio-casa”.
Tra i presenti anche la nota conduttrice televisiva Maria Teresa Ruta, il Mons. Derio Olivero, Vescovo e Presidente di RSA che ha vissuto su di sé l’esperienza Covid, Paolo Spolaore, Medico, Vicepresidente Confindustria Piemonte, delega RSA e Presidente AIOP Toscana (Associazione Italiana Ospedalità Privata), Alban Vercellotti Mesi, Direttore operativo di una Casa di Riposo e Davide Sordella, Presidente Fondazione Davide Sordella. Toccanti le loro testimonianze, raccolte anche nel libro Il cuore oltre l’ostacolo – Storie di una guerra invisibile scritto da Laura Avalle, presentato sempre in occasione della tavola rotonda.