Dall’incontro catalano dei diabetologi europei stanno sbucando i risultati di ricerche d’ogni tipo e dimensione, e dopo un poco di dieta in tale ambito il piatto si fa ricco.

I livelli di degrado sociale , oltre che come controllo individuale della glicemia , è un fattore di rischio indipendente di mortalità nelle persone con diabete di tipo 1 . Questi sono i risultati della nuova ricerca presentata alla riunione annuale di quest’anno dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete a Barcellona , Spagna . La ricerca sul diabete clinico è del Gruppo Accademico Royal Healthcare Partners , Regno Unito, e presentata dal dottor Stephen Thomas , Dipartimento di Endocrinologia e Diabete , Guy e St Thomas ‘ Hospitals NHS Foundation Trust ( GSTT ) , Londra .

Nonostante i progressi nella cura degli ultimi decenni, i pazienti con diabete di tipo 1 continuano ad registrare un aumento della mortalità e morbilità . “Al fine di ottimizzare prestazioni specialistiche con l’obiettivo di migliorare i risultati, questo studio si propone di determinare i fattori modificabili che influenzano la mortalità nel diabete di tipo 1”, spiega Thomas .

I ricercatori hanno analizzato il controllo dello zucchero nel sangue ( HbA1c ) , i dati demografici e di utilizzo delle risorse sanitarie raccolte nel corso di un periodo di 10 anni per una fascia di 1038 pazienti con diabete di tipo 1 che frequentano gli ambulatori di diabetologia di due città dell’area metropolitana londinese ( GSTT e King College Hospital). Nel paniere della ricerca sono stati inclusi tutti i pazienti che frequentavano il servizio dal 2002 con i dati di HbA1c e in corso di follow-up all’interno delle cliniche fino al 2010. Lo status economico è stato determinato utilizzando l’indice di deprivazione multipla ( IMD ) un punteggio ponderato derivato dalla privazione su un set di dati nazionali presenti in base al codice postale di residenza.

Il gruppo aveva una età media base di 42 anni, e di anzianità della malattia di 18 anni. Il dato dell’’ HbA1c con valore intermedio basale nell’arco di tempo indicato dell’8,1% . Sul totale dei 37 decessi coloro che sono deceduti erano in media più anziani e con un elevato valore medio di HbA1c basale ( 9,1 % ). Quelli che sono morti erano nella percentuale complessiva socialmente svantaggiati, con il 61 % dei pazienti deceduti rientranti nel 20% della fascia più povera della popolazione (media punteggio di IMD 32 punti defunti vs 24 punti per i pazienti ancora in vita).

Il dr Thomas conclude: “Il controllo glicemico e la deprivazione sociale sono fattori di rischio indipendenti per la mortalità nel diabete di tipo 1 e di identificano le aree in cui abbiamo bisogno di indirizzare gli interventi per migliorare la salute”.

E aggiunge: “L’analisi dei dati è in corso e offre la possibilità di approfondimenti tanto necessaria in cui gli esiti sanitari devono essere affrontate.”

Conclusione patriottica: sarebbe interessante se le nostre società di medici diabetologi – SID e AMD – svolgessero una ricerca analoga nel nostro paese.

 

Fonte: Diabetologia