Scoperta

I diabetici in Italia sarebbero sei milioni, praticamente il 10% della popolazione, nel mondo le cifre sono analoghe, e sono destinate ad aumentare sempre più vistosamente. Il dramma del fenomeno è il seguente: che fare? L’interrogativo è d’obbligo, vista l’inutilità delle iniziative fin qui intraprese e le difficoltà in qui arranca la ricerca. Ma io ritorno su un punto già sollevato in un precedente mio post: la necessità di avviare una vera fase di educazione, informazione e gestione al diabete. E per far questo ritengo utile una proposta, come quella avanzata dal senatore Marino, di creare un’agenzia nazionale per il diabete in grado di creare una politica omogenea per quanto riguarda gli strumenti di controllo ed educazione all’epidemia. Altri esempi concreti potrebbero essere un canale web di informazione e comunicazione interattiva per i diabetici, corsi di educazione al diabete fatti in ogni quartiere e comune d’Italia. Infine un auspicio: avere un’assistenza medica per il diabete adeguata e degna per i diabetici; sì perché non è accettabile che di fronte a una glicemia a 420 si dica che va tutto bene, oppure a chi è obeso, a chi è gracile, magro, si dia la stessa risposta: mangia meno. C’è bisogno di specialisti non approssimativi, non resti di una categoria professionale, quella medica, buttati in modo raffazzonato nella trincea del diabete.

P.s.: gli esempi sopra citati sono stati vissuti da me vissuti direttamente negli ultimi anni (44).