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Nei giorni scorsi, dopo tanto tempo, sono andato in trasferta per lavoro. Nel passato sono stato tante volte in missione e in quel frangente il rispetto degli orari per le iniezioni di insulina ed i pasti era quasi sempre impossibile come l’alimentazione che era varia e fuori campo più volte. La premessa era necessaria per illustrare le ragioni di una mia “resistenza” ad andare in trasferta, per lo meno nel contesto attuale coi problemi vissuti nella mia recente storia patologica. La motivazione di fondo alla base della mia accettazione di andare in missione è dovuta al fatto che si trattava di andare via per un corso di formazione; evento questo scandito da orari precisi (pausa pranzo compresa), e di conseguenza la situazione non andava ad incidere esageratamente nel compenso del mio diabete, non costituiva un rischio elevato per i miei flussi glicemici. E il riscontro è stato positivo: il quadro di controllo e di compenso della glicemia ha mantenuto livelli buoni, e tutto questo mi fa pensare che l’esperienza si potrà ripetere in futuro se il programma consente una compatibilità coi miei tempi segnati dal diabete.