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Il vaccino antinfluenzale sa da fare: dopo aver consultato i medici questa è la conclusione per quanto riguarda la mia persona. Ma siccome non voglio ne debbo parlarmi addosso, altrimenti non sarei qui, desidero su questo argomento fare un ragionamento. Con il diabete e tutti i problemi connessi e presenti fare il vaccino non è un vaticinio, ma avere senso di responsabilità per sé e per gli altri. La presa di coscienza di questo lato della vita è importante per il buon cammino dei nostri giorni

Poi so bene che ognuno di noi ha una sua storia sanitaria e su questa si basano le relative terapie e azioni, ma la linea di indirizzo del vaccinarsi deve essere chiara in tutti noi.

Il fatto da biasimare riguarda l’effetto dello strombazzamento mediatico del vaccino e la sua ricaduta pratica. Il medico curante venerdì scorso mi ha detto che la magica pozione è al momento disponibile solo a pagamento in farmacia, e mi riferisco all’influenza normale, perché di quella “A” non si sa niente al momento: in pratica gli esenti al di sotto dei 65 anni di età debbono rivolgersi al Servizio di Igiene Pubblica della ASL (questo per Bologna e dintorni).

Come si dice in questi casi: la politica dell’annuncio continua a prevalere