Nei giorni scorsi ho acquistato in edicola il numero speciale della rivista “Diabete oggi” dedicato alle varie complicanze che possono colpire la patologia quando non ben controllata e scompensata. L’articolo che mi ha suscitato particolare interesse era dal titolo: sonno e diabete; l’interesse personale in materia c’è tutto viste le mie ricorrenti difficoltà a trovare un riposo completo e ristoratore negli ultimi anni, in particolare quando ci sono iperglicemie e condizioni di stress.

Il pezzo che ha catturato la mia attenzione riguarda i consigli dell’Accademia Americana di Medicina del Sonno su come dormire bene: andare a letto sempre alla stessa ora, dormire in un ambiente rilassante, dormire tutta la notte, prima di andare a letto evitare cibi o bibite contenenti caffeina, come anche qualsiasi medicina che contenga sostanze stimolanti, fumare, fare uso di alcolici e droghe, non andare a letto affamati, ma neanche abbuffarsi prima di andare a dormire, non fare attività fisica troppo pesante sei ore prima di andare a letto, rendete la vostra camera da letto calma, scura e fresca, alzatevi sempre alla stessa ora la mattina.

Sulle abitudini personali nulla da obiettare: ciascuno si regola come meglio crede, ciò che mi rende perplesso sono le condizioni ambientali. Domanda: vorrei sapere qual è la percentuale di persome che vivono e dormono in un ambiente rilassante all’interno di una camera da letto calma, scura e fresca e mi limito nell’elencazione dei punti critici per non rendermi ridicolo nella descrizione. Una cosa è certa: con tutti gli elementi di disturbo presenti nella vita quotidiana (telefoni, frastuoni solo per fare alcuni esempi) è utopia avere un sonno normale. Spero di sbagliarmi.