La lettura di notizie come questa lanciata dall’ADN nei giorni scorsi ci pone ancora una volta davanti alle diseguaglianze del pianeta e alle sue ingiustizie senza guardare in faccia a nessuno: bambini, soggetti deboli e indifesi.
Stoccolma, 22 set. (Adnkronos Salute) – Non c’è solo la fame a insidiare il futuro dei bambini nei Paesi in via di sviluppo. Il diabete di tipo 1 può rivelarsi un killer temibile per i piccoli lasciati senza cure. Per sensibilizzare il pubblico sul devastante impatto della malattia nel Sud del mondo, Lilly e la Federazione internazionale del diabete hanno prodotto un film documentario intitolato ‘Lifeblood’, che sostiene il progetto ‘Life for a Child’.Diretto da Edward Lachman, il film verrà presentato in anteprima domani a Stoccolma, in occasione del meeting dell’Easd (European Association for the Study of Diabetes). La pellicola segue il viaggio di alcuni bimbi diabetici in Congo, e attraverso i loro occhi e le loro parole racconta la lotta per la sopravvivenza e i successi, ma anche la speranza, accesi dal progetto che finanzia le cure di 3.600 piccoli in Azerbaijan, Bangladesh, Bolivia, Congo, Camerun e altri Paesi in via di sviluppo. “Due terzi della popolazione mondiale non ha accesso regolare all’insulina. E la situazione è particolarmente difficile per i bambini”, spiega all’Adnkronos Salute Massimo Massi Benedetti della science task force di Idf. “Non basta mandare l’insulina, bisogna mettere in piedi una rete per la diagnosi e fare in modo che i piccoli siano mandati nel posto giusto”. Il progetto punta a fornire insulina e siringhe ai centri locali, dotandoli di strumenti per il monitoraggio della glicemia, e a fornire il supporto richiesto agli operatori sanitari. Per garantire un futuro ai piccoli diabetici.
La questione ormai certa nel mio animo è che non c’è pace senza giustizia e mai ci sarà: ne sono certo perché l’uomo vincente come il perdente ha bisogno di ingiustizia per accampare comunque il sogno a dominare o scalare i gradini nella vita, oppure attendere qualche atto di magnanimità del governante di turno. La mancanza di assistenza nei confronti dei piccoli diabetici nelle realtà povere del pianeta vista nel suo insieme è addirittura poca cosa al confronto con la compravendita di organi e bambini, fatti più volte denunciati dalle organizzazioni internazionali: UNICEF in testa. La vita umana è fatta di paradossi, e sa da un lato le terapie e tecnologie mediche fanno passi da gigante nella prospettiva di poter curare sempre al meglio malattie un tempo incurabili, dall’altro i costi astronomici e le speculazioni collegate renderanno l’accessibilità alle cure un fenomeno sempre più elitario o disponibile per chi avrà soldi o un’assicurazione sanitaria integrativa, comunque forte.