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Un articolo pubblicato dall’agenzia d’informazione Healthday ha messo in evidenza come negli USA negli ultimi 14 anni si è registrato un aumento del 65% dei ricoveri ospedalieri di giovani diabetici adulti tra i 30 e 39 anni d’età e in questo caso la prevalgono le donne rispetto ai maschi, poiché le degenze delle prime sono determinate dalla diagnosi del diabete in gravidanza, fenomeno sempre più diffuso a livello planetario, in molti situazioni per la convergenza tra obesità e patologia diabetica.

I dati presenti in Europa e Italia sono di gran lunga inferiori nonostante la percentuale di cittadini colpiti dal diabete sia simile a quella americana; probabilmente questo fatto è dovuto alla scelta politica (giusta) di privilegiare il trattamento della malattia in regime ambulatoriale o di day hospital, non solo per una questione di soldi ma perché nella stragrande maggioranza dei casi le terapie e la diagnostica richiesta per curare un diabetico scompensato e complicato da altre patologie,  rende meglio in condizioni di “semilibertà” piuttosto che di totale cattività.

La verità purtroppo è un’altra: la notizia dei risultati provenienti dalla ricerca USA fa avvio a un problema drammaticamente urgente e crescente, l’epidemia diabetica rischia di far collassare i sistemi sanitari nazionali e le finanze dei singoli stati, con i chiari di luna sempre più presenti non è un bel andare anche se la speranza non va mai mollata.