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La vita è fatta di vari aspetti molti passano inosservati, altri invece positivi o negativi, a seconda dell’evoluzione dei costumi e della morale nel corso della storia. Leggendo la cronaca dei giornali si conoscono notizie sulla sanità e salute: strutture che funzionano, scoperte e risultati della ricerca migliorativi o risolutive per i malati; ma anche errori e negligenze.

Dalla Rassegna stampa dei giorni scorsi ho letto di un increscioso episodio accaduto a Pescia cittadina in provincia di Pistoia: un medico arrestato per peculato in quanto vendeva ai pazienti diabetici i glucometri che gli lasciavano i rappresentanti delle aziende produttrici gratuitamente. Li rivendeva a prezzi oscillanti tra i 10 e 50 euro apprendo dall’articolo pubblicato nel quotidiano toscano “La Nazione”.

Leggere queste notizie rattrista per due ordini di motivi: speculare sullo stato di salute, la malattia degli essere umani è non solo un reato ma eticamente, moralmente un errore imperdonabile.

Prendendo spunto da questa deprecabile vicenda, che potete approfondire leggendo per intero l’articolo sul quotidiano online, desidero ricordare, se ce ne fosse bisogno, che le strumentazioni per l’autocontrollo domestico della glicemia sono a completo carico del servizio sanitario, quindi i diabetici aventi diritto non debbono elargire alcun importo. Infine nelle confezioni di strisce, aghi pungi dito e glucometri appare l’etichetta: campione ospedaliero non vendibile.

La stagione delle libertà a tutto tondo purtroppo estende il fenomeno della corruzione a tutto tondo e investe il diabete, come in questo fatto di cronaca.

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