Tra la laboratorio e palestra l’attenzione per il diabete è sempre desta e dal mondo della ricerca in questo campo apprendo una notizie che può mettere un altro tassello nella lunga marcia verso la liberazione dal diabete. La ricerca individua una popolazione distinta di cellule immunitarie che possono giocare un ruolo chiave nella patogenesi del diabete. La ricerca, pubblicata da Cell Press e disponibile online sul numero 21 di aprile del periodico scientifico Immunity, getta nuova luce sullo sviluppo del diabete 1 e può portare allo sviluppo di diverse strategie terapeutiche più selettive per la patologia e altre malattie autoimmuni degli organi dell’apparato digerente.

“Sappiamo che la citochina interleuchina (IL) -21 è prodotta da cellule T CD4 + e svolge un ruolo fondamentale nelle malattie autoimmuni, e che l’IL-21 contribuisce alla differenziazione proliferazione e la sopravvivenza di tipi di motilità delle cellule immunitarie”, spiega autore dello studio Cecile Dr. King del Garvan Institute of Medical Research. “Tuttavia, come IL-21 media il suo effetto sulla patogenesi della malattia autoimmune rimane una questione importante senza risposta.”

I ricercatori hanno scoperto un sottoinsieme delle cellule CD4 + T che producono IL-21 e che esprimono una proteina chiamata recettore per chemochine 9 (CCR9). Nelle persone sane, CCR9 si trova principalmente nelle cellule T che selettivamente migrano verso l’intestino e si pensa possano svolgere un ruolo in diverse malattie infiammatorie del tratto gastrointestinale. I ricercatori hanno dimostrato che questo sottoinsieme di nuova individuazione di cellule CD4 + vanno a infiltrarsi nel pancreas e in altri organi accessori del sistema digestivo “aiutando” le cellule CD8 + a sviluppare il diabete 1.

“Abbiamo identificato un sottogruppo di cellule T CD4 + che possono contribuire alla specifica regionale della malattia autoimmune”, conclude il dottor King. “Recenti studi hanno dimostrato che IL-21 è un fattore critico per il mantenimento di CD8 + T cellule durante l’infezione cronica. Nel nostro studio abbiamo dimostrato che l’IL-21 è inoltre importante per la sopravvivenza delle diabetogeni cellule T CD8 +. Sono necessari ulteriori studi per confermare che questa popolazione di cellule è necessaria per lo sviluppo delle malattie autoimmuni che colpiscono gli organi dell’apparato digerente e di esplorare la possibilità di impiegare questa popolazione di cellule come una potenziale strategia terapeutica per il diabete.”

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