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Le sorprese non finiscono mai ed è quando iniziano il punto vero della questione su cui confrontarsi: nei giorni scorsi, una settimana intera a cominciare da domenica mattina 20 maggio alle ore 4 con una forte scossa di grado 5.9 della scala richter, l’area geografica dove abito è interessata da una intensa intensa attività sismica, con varie momenti di apprensione per punte di accellerazione degli eventi tellurici e le conseguenti ricadute sulle persone e comunità. E proprio guardando alle ricadute pratiche sull’individuo che mi accorgo di come queste manifestazioni naturali incidono a livello emotivo e fisico. La scossa, le scosse fanno parte della vita e piccole o grandi ne riceviamo e diamo tutti i giorni, ma non sappiamo le conseguenze che portano con sé. Il terremoto lo si rileva con il sismografo, ma sotto il profilo personale come lo si fa a capire? Bè per quanto mi riguarda l’indicatore è rappresentato dalla glicemia che in tutta la predetta condizione ha visto oscillazioni da iperglicemia nel corso delle punte più elevate del sisma tra 420, 396 e 326 mg/dl. Quale condotta ho intrapreso nel corso dell’arco di tempo? La prima cosa da fare era di controllare maggiormente la glicemia, quindi in pratica ho subito cominciato a raddoppiare il monitoraggio e di conseguenza correggere le alterazioni con boli aggiuntivi e maggiorati d’insulina nel corso della giornata. La media settimanale delle glicemie è stata tra le peggiori come da tempo non mi capitava di registrare, pari a 199 mg/dl.

Comunque nel contesto complessivo degli accadimenti mi sono reso conto di aver compiuto degli errori: in primo luogo per affrontare con maggiore incisività lo stress da calamità naturale ed i riflessi sul riposo notturno avrei dovuto assumere almeno un ansiolitico, per aiutare a ridurre l’impatto ormonale ed espansivo sulla glicemia, cosa che non ho fatto. Poi sarà la differenza tra il pensiero e l’azione ma sta di fatto che non mi sono preparato nell’eventualità le cose potessero peggiorare,  come nello specifico nel raccogliere tutti gli strumenti necessari per gestire il diabete in caso di una criticità protratta per almeno una settimana: i ricambi per il microinfusore, l’insulina necessaria, il controllo della glicemia, farmaci e presidi per la disinfezione. Occorre prestare maggiore attenzione, ma da questo punto di vista è proprio vero come la differenza la fa chi vive in aree geografiche perennemente contrassegnate da eventi naturali estremamente avversi e quindi ogni giorno sa di prepararsi al peggio, a differenza di me e di noi emiliani con cui il terremoto fino a poco tempo fa sembrava un evento remoto e raro a presentarsi, poi farci i conti diventa tutta un’altra cosa.

Ed ora nei giorni davanti a me debbo impegnarmi a recupare l’equilibrio glicemico e so di potercela fare, inoltre proprio in questi giorni oltre al monitoraggio costante della glicemia è il turno di buovo del sensore glicemico il quale mi terrà compagnia per sei giorni, così facendo conto di arrivare a portare i valori sulla media di almeno 150 mg/dl.

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Per il terremoto riporto le coordinate del Tg la7 e il Corriere della sera, ancora una volta insieme per soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto; in Emilia Romagna. Le due testate promuovono una raccolta di fondi presso la Banca Intesa San Paolo.

Il numero di conto corrente sul quale effettuare i versamenti e’:

IT 73 L 0 3 0 6 9 0 5 0 6 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 6 7 1

La causale da indicare: “Un aiuto subito. Terremoto in Emilia”.