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English: Main symptoms of swine influenza. (Se...

Se me lo dicevi prima. Cosa? Che arriva l’influenza, se me lo dicevi prima mi trasferivo ad abitare fino alla fine di marzo alle Tuvalu, là si non si corrono rischi. E invece sto qua a postare ancora una volta dell’influenza, o meglio del vaccino antinfluenzale da fare oppure no? Permettetemi una piccola riflessione circa l’annoso argomento che pedissequamente viene a bussare la porta di casa. Da almeno un ventennio assisto ad una campagna demolitiva verso il vaccino antinfluenzale e ogni tipo di vaccinazione obbligatoria o volontaria che sia. Quest’anno il Codacons, una delle tante organizzazioni di consumatori aveva diramato un comunicato con cui chiedeva la soppressione delle vaccinazioni per i bambini, con una pronta e furibonda reazione dei medici pediatri, solo per fare un esempio.  Poi anche stavolta con regolarità sospetta si è riproposta la querelle sui vaccini dannosi alla salute e quindi ritirati., con una dichiarazione delle associazioni dei diritti del malato, le quali sottolineavano ”Se da una parte possiamo dire meno male che ci sono i controlli, dall’altra temiamo che la fiducia dei cittadini possa venire meno nei confronti dello strumento vaccinale, fondamentale per le politiche della prevenzione. Questo non va assolutamente bene  se pensiamo a quale potrebbe essere il rischio delle complicanze per chi non si vaccina, in particolare per le cosiddette categorie a rischio, come i pazienti affetti da patologia cronica. Attendiamo con urgenza le spiegazioni dettagliate da parte di AIFA e del Ministero della Salute per questa decisione soprattutto in termini di sicurezza”.

il diabete rappresenta una indicazione per la vaccinazione influenzale stagionale, sia per gli adulti, sia per i pazienti pediatrici. I disturbi virali e batterici sono associati infatti a una maggiore mortalità nei pazienti con diabete: l’influenza e le sue complicazioni possono causare una perdita del controllo metabolico inducendo un aumento delle proteine seriche glicosilate; la chetoacidosi può portare a un aumento del numero di ricoveri, del tasso di mortalità e di complicazioni protratte. La maggior parte dei pazienti diabetici che riceve una sufficiente immunità cellulare e umorale risulta protetta dalle infezioni. Più del 70% dei pazienti con diabete di tipo I (insulino-dipendente) produce una risposta soddisfacente alla vaccinazione antinfluenzale; nei pazienti con diabete di tipo II (non insulino-dipendente) la risposta anticorpale è simile ai pazienti sani.

A margine delle informazioni in possesso sorge spontanea una domanda: per caso lo Stato intende venire meno alla somministrazione del vaccino antinfluenzale per le “categorie a rischio”? E rispetto al dualismo presente nella nostra società tra favorevoli e contrari alla vaccinazione mi piace ricordare trattasi di atto facoltativo e non obbligatorio, quindi ognuno ha libertà di scelta. Tant’è che per anni non l’ho fatto poiché la mia storia personale ha avuto si tanti problemi, ma l’influenza fino ad oggi non era tra questi, anche se non si sa mai quel che nella vita ci può capitar (smile). Poi se sarà confermato che il principale fattore scatenante del diabete 1 è stata l’influenza o un raffreddore: pariamoci.

P.S.: proprio poco prima di chiudere questo post interpellato il mio medico per il ritiro delle consuete prescrizioni di farmaci, a proposito del vaccino mi dice che non sa neanche se riuscirà a farlo quest’anno poiché dall’ASL alcuna informazione era pervenuta e meno che mai disposizioni specifiche.