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Siamo nell’era del bricolage e del fai da te, lo sappiamo e constatiamo toccando con mano il successo esponenziale di catene commerciali e distributive come: Ikea e Leroy Merlin; ma finché si tratta di montare un mobile, riparare un lavandino, imbiancare casa, arredare il giardino, se ne siamo capaci nessun problema, e anche facendo danni nulla è irreparabile nella sostanza. La prospettiva cambia con la nostra salute. Oggi la mentalità autarchica, del fare di testa propria convinti, fino a prova contraria, di agire per il meglio, si sta facendo sempre largo tra la gente e non solo per sintomatologie “banali”: un raffreddore, un dolore articolare, stipsi ecc., ma anche nella cura di malattie importanti quali il diabete ad esempio.

Oggi un convinzione diffusa con il tam tam del passaparola, sia in modo tradizionale che via internet, riguarda la inutilità o pericolosità delle vaccinazioni di qualsiasi specie e nella congiuntura stagionale invernale quella per l’influenza riceve la medaglia d’oro come premio per il rifiuto nel farla.

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L’altro giorno l’agenzia ANSA riportava questa notizia: decisamente la campagna vaccinale per l’influenza quest’anno è partita male. Nonostante gli innumerevoli inviti a vaccinarsi da medici e ministero della Salute, i dati parlano chiaro: la dispensazione dei vaccini anti-influenzali in farmacia è crollata di oltre il 50% rispetto all’anno scorso. L’allarme arriva dalla Federazione degli ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi). ”La dispensazione in farmacia dei vaccini antinfluenzali, nello scorso ottobre – spiega il presidente della Fofi, Andrea Mandelli – si è più che dimezzata rispetto allo stesso mese del 2011. E’ un dato allarmante che, se non cambia, può compromettere la copertura della popolazione, comprese le categorie a rischio indicate dal Ministero della Salute come primi destinatari dell’immunizzazione contro l’influenza”. E’ evidente, secondo Mandelli, ”che su questa tendenza negativa ha pesato la notizia dei ritiri precauzionali dei vaccini di alcune ditte operati nelle scorse settimane”.

Ci sono due altre notizie che vanno a mio avviso lette e assimilate: alcuni mesi fa leggevo come ricercatori italiani ed europei mettevano in evidenza i risultati di una ricerca secondo cui negli ultimi anni si registrava un incremento del 10% circa di nuovi casi di diabete 1 ad esordio nell’infanzia e adolescenza. A fronte del predetto dato emergeva successivamente un altro notizia informazione relativa a una ricerca “made in Italy” con la quale si tracciava una probabile connessione tra influenza ed esordio del diabete 1. Se a questi due fatti assommiamo l’ultimo: nel corso degli ultimi anni si è registrato un caduta verticale delle vaccinazioni per l’influenza proprio nella fascia giovanile – infantile, al contrario delle persone anziane, le quali restano le più fedeli nella ripetizione del trattamento, viene spontaneo trarre delle conclusioni che ci debbono far riflettere.

Come si sa la vaccinazione non è obbligatoria e per alcune fasce d’età e patologia viene dispensata gratuitamente dal servizio sanitario nazionale, ma anche acquistandola direttamente in farmacia l’esborso è minimo: 8.20 €. Ma la questione non è economica bensì di salvaguardia della nostra salute.

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