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Salve mi chiamo Peter Donovan ho 55 anni e vivo a Lake George (NY) USA dove mi occupo di data management per la Salvation Army. Ho imparato italiano poiché da molti anni nella mia terra c’è molta attenzione per la salute e buon cibo: voi italiani avete cura per entrambi, poi ho scoperto poco tempo fa che per il diabete siete i numeri 1. Così cercando dentro internet ho trovato il blog di Roberto e poi abbiamo cominciato a scambiare messaggi sulla malattia. Ed oggi sono qua a provare di scrivere qualcosa di interesse e di mio.

Avevo cinque anni quando mi venne trovato il diabete tipo 1, allora ebbi la fortuna di essere subito dal dr. Malloin del Children Hospital of Boston e poi dal Jocelyn Center uno dei migliori punti sanitari per diabete nel mondo. Fin da allora i medici raccomandarono ai miei genitori di praticare sport come forma di superamento mentale e fisico del concetto della malattia cronica assieme alla terapia insulinica. Mio padre era un grande appassionato di pesca sportiva e kayak e abitando ad Albany (NY – USA) i nostri fine settimana si spostavano tra le foreste dei monti Adirondack e i suoi vari e infiniti laghi e fiumi: in particolare si finiva per andare al lago Forked vicini al villaggio di Long Lake.

Il kayak mi ha dato tanto e ancora mi da nella vita e con il diabete in particolare per mantenere ben equilibrata la glicemia. Il kayak è un tipo di canoa originariamente utilizzata dagli Inuit. Si differenzia dalla canoa propriamente detta (o canoa canadese) per essere concepita per l’uso in propulsione e manovra di una pagaia a doppia pala, mentre la canoa canadese viene spinta e manovrata con l’uso della pagaia a pala singola. La parola “kayak” significa “barca degli uomini”, e si contrappone a umiak, “barca delle donne”. I primi kayak erano fatti di legno ricoperto da pelli di animali ed erano costruiti direttamente dagli uomini che intendevano utilizzarli.

Come in tutti gli sport per raggiungere la padronanza del rapporto corpo e mente e uno standard adeguato la preparazione formazione è essenziale oltre alla costanza. Da quando è stato diagnosticato, il mio programma di allenamento è cambiato da una sessione di allenamento al mattino e una alla sera, per entrambe le sessioni di allenamento al mattino o una sessione al giorno. Questo mi permette il tempo di fare rifornimento il mio corpo per i seguenti giorni di formazione.

Ogni volta che mangio, ad inizio e fine pagaiamento, mi assicuro di controllare la glicemia e fare le piccole modifiche nella somministrazione d’insulina per mantenere il valore glicemico il più stabile possibile . Non tutti i giorni è la stessa cosa naturalmente. Debbo dire con tutta sincerità che nella pratica dello Kayak una svolta in meglio me l’ha data l’uso del microinfusore. Oggi porto Omnipod e con lui mantengo una grande libertà di movimento e vita sia col Kayak che in tutte le altre attività.

Questo piano funziona e anche se faccio allenamenti intensi: pesi, corsa e ginnastica riesco a mantenere la situazione sotto controllo. Ho energia per gran parte della giornata grazie a una alimentazione ricca a colazione e merenda mentre più leggera a pranzo e cena. Naturalmente lungo la giornata bevo molto e mentre pagaio assumo acqua zuccherata moderatamente così da comprimere il calo di zuccheri. Alla prossima!