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successseenwLe visite per il controllo del diabete in piccoli gruppi, anziché singolarmente, producono buoni risultati tra i pazienti con diabete, secondo un rapporto pubblicato dall’American Academy of Family Physicians.

Devin Sawyer, medico diabetologo e direttore del programma territoriale per la cura del diabete alla Providence St. Peter Family Medicine in Olympia, Wash., descrive la sua esperienza con le mini visite di gruppo tra i pazienti con diabete. Basato sull’idea che i pazienti con diabete potrebbero trarre benefici dall’incontrare altri con la stessa diagnosi, la Sawyer ha stabilito mini gruppi di pazienti; un numero di tre pazienti lo si è visto come la dimensione più efficace per gestire la cosa. Nel percorso fa parte un assistente medico designato è coinvolto nel predisporre i lavori preparatori per queste visite, tra cui la pianificazione degli esami di laboratorio in tempo utile prima del giorno dell’incontro.

La Sawyer riferisce di aver visto un considerevole successo con le visite di mini gruppo, che non sostituiscono le regolari visite ambulatoriali dei pazienti, ma piuttosto le aumentano di significato e risultato positivo nella responsabilizzazione dell’autogestione della cura e controllo del diabete. Le visite di gruppo funzionano meglio quando gli stessi pazienti si incontrano ogni tre o quattro mesi. Altri gruppi di pazienti possono anche beneficiare di visite di gruppo, inclusi quelli che stanno cercando di smettere di fumare e le adolescenti incinte. I due più grandi ostacoli a queste visite di gruppo sono “il riconoscimento della produttività” e il sistema di pagamento.

“Parte della frustrazione nelle cure primarie è il concetto di pazienti non conformi”, la Sawyer ha detto in un comunicato. “E davvero, è colpa nostra. Abbiamo inserito i pazienti in fasce orarie di 15 minuti a visita, solo per dire loro cosa fare, e per finire col chiedere perché non lo hanno fatto. Invece, abbiamo bisogno di usare tecniche motivazionali per farli impegnare e essere pronti a partecipare.”

P.S.: tale progetto riguarda i diabetici di tipo 2 affidati ai medici di famiglia come da voi in Italia, ma ad avviso dei diabetologi una sperimentazione in tal senso si potrebbe estendere anche ai diabetici di tipo 1 e 2 trattati con insulina e seguiti dai centri ospedalieri.