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TRUEmetrixAIR_MeterSei una persona cognitiva e corretta? Una domanda subdola, bastarda che si attarda a trovare una risposta, anzi no, diventa praticamente impossibile darne una certa e definitiva: a vent’anni ne dirai una poi dieci anni dopo un’altra e col passare del tempo registrerai delle ulteriori variazioni sul tema.

Ti siedi e mediti, ponderi, rifletti poi sicuramente ripeterai gli errori sempre fatti, con qualche piccola variazione sul tema magari, d’altronde l’abitudine si propone e ripropone nella cattiva come buona sorte e non fa eccezioni: lì sta sempre in mezzo agli zebedei.

Proprio ai primi di maggio, dopo un lungo, lunghissimo periodo di silenzio, ho subito una fase iperglicemica piuttosto intensa e coriacea per due giorni continuati. E nonostante la dura battaglia per arginare il fenomeno e ricondurlo sui binari della normalità, i valori alti restavano lì fissi e il sensore glicemico implacabile riportava i numeri > 300, > 400 ecc.

Ecco uno dei momenti dove oltre a mantenere la calma resta il dilemma di come agire per risolvere un’alterazione glicemica in corso d’opera. E di solito come si fa con il diabete tipo 1 o comunque trattato in insulina? Nel passato il medico diabetologo aveva sempre indicato di effettuare delle correzioni con insulina rapida di 1 o 2 unità e non più, poi la quantificazione con lo schema variabile si è ampliata sino a un limite di 6 unità.

L’avvento del microinfusore ha cambiato l’approccio correttivo e anziché puntare principalmente sul bolo correttivo l’azione da intraprendere la si guarda incrementando, temporaneamente, il bolo basale, prima però, in presenza di un valore superiore a 300 mg/dl, si rende necessario fare qualche unità d’insulina con penna per rendere la risposta immediata.

Ripercorrendo quanto accaduto: l’impennata glicemica, dovuta molto probabilmente a una cristallizzazione dell’insulina presente nel serbatoio del microinfusore o un intappamento del catetere sotto cute, non ne voleva sapere di rientrare su parametri normali nonostante due iniezioni correttive fatte con penna. Al guaio si sono aggiunti altri due punti critici: la cristallizzazione dell’insulina contenuta nella penna e la tardiva sostituzione della stessa come dell’intero set d’infusione.

Ciò che ha portato a rimettere in ordine glicemia e equilibrio metabolico è stato l’aver impostato un bolo basale temporaneo della durata di tre ore con 1,1 unità all’ora cosi da vedere scendere il livello dello zucchero nel sangue nell’arco di quattro ore per recuperare un dato di 124 mg/dl.

E così facendo è ripresa la continua lotta con la glicemia ma stavolta nel cercare di non andare in ipoglicemia. Insomma come dice l’adagio popolare: non la si trova mai pari e con il diabete le cose sono proprio un dato di fatto!