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DomaniBuongiorno: quando il gatto manca (Roberto), il sorcio (io) s’allarga. E quest’anno non so gli altri compari di blog che intenzioni hanno, ma siccome mancano pochi giorni al 96esimo anniversario dall’annuncio della realizzazione del farmaco insulina attribuita a Banting e Best con tanto di premio Nobel due anni dopo, sovviene fare alcune riflessioni.

A 96 anni di distanza per quanti hanno il diabete tipo 1 insulina si faceva e si continua a fare, continueremo a farla ancora per un bel po’, poi se un giorno la prenderemo per via orale o rettale questo non so, ma una certezza l’ho: quelli della mia età con il diabete 1, over 40 non vedranno il sole dell’avvenire senza diabete 1.

Quanto esprimo naturalmente è una posizione personale che non vuole inficiare l’insita speranza di tante mamme e padri con prole di tipo 1 o di adolescenti e giovani adulti con la stessa spasmodica fiducia nell’utopia terapeutica. Io sono vecchio o comunque maturo di diabete e d’età e calvo, anzi a tale proposito ogni tanto si sente dire che è prossima la cura per la ricrescita dei capelli ma ancora niente: sapete qualcosa?

Ecco non voglio fare il guastafeste e mi perdoni Peter se faccio un poco di graffiti nei suoi ricchi e variegati post dal mondo della ricerca scientifica e delle scoperte aventi a che fare col mondo dei roditori. Ma sapete una cosa: vorrei tanto che qualcuno mi dicessi tra il minimo e il massimo perché non si arriva al medio.

Mi spiego: il diabete è una malattia di merda che, se non ben controllata, per volontà propria e scherzi imprevedibili del proprio organismo, porta come si sa ulteriori problemi e complicazioni negli occhi, cuore, reni e molto altro ancora.

Mentre si sta a fare i giochetti con le molecole per mantenere i brevetti miliardari della triade insulinica, ovvero le tre uniche multinazionali che producono il farmaco non si fa un tubo di niente per trovare delle molecole efficaci nell’arrestare il processo degenerativo delle complicanze (retina, reni ecc.). E l’ipoglicemia? I sensori odierni sono ancora molto approssimativi e solo uno fa da allerta nel caso che, ma si tratta ti tecnologia per pochi raccomandati e comunque ci si deve fare un mazzo tanto per gestirla e starci dietro. Altre comodità d’uso un bel niente. Annunci che se fossero prodotti messi in vendita avrebbero già beccato non so quante denunce dal Garante per la Concorrenza: insomma vapore, anzi vaporware.

Non resta che il pianto sul trapianto: i donatori (cadaveri) sono pochi. Gli Xenotrapianti: nessuno vuole il pancreas di un maiale. Una speranza c’è però: da qualche parte hanno fatto un trapianto di reni ricavati da un morto totale: se fosse confermato allora avremmo qualche chance in più.

Ah dimenticavo: il pancreas artificiale; per fortuna non è il cuore artificiale altrimenti saremmo belli che morti e anche è dal 1955 che gira lo zaino poi micro ma non mi dilungo perché divento poi pesante.

Se da domani non troverete più post a mia firma pensatemi: è stato bello!