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Il telegiornale dura mezz’ora

Lo stacco minimo per la pausa pranzo lavorativa è di mezz’ora

Il programma della RAI di Lucia Annunziata s’intitola: In mezz’ora

A piè di pagina del referto medico rilasciato dallo specialista in diabetologia c’è scritto: per mantenere il buon compenso glicemico-metabolico si invita a fare una camminata al dì, con passo svelto, di almeno mezz’ora.

Fine

Fine?

Non credo proprio

Come scritto qualche giorno addietro: l’esercizio fisico, lo sport sono un potente strumento per la gestione del diabete.

Farlo in modo sicuro può essere una sfida, ma lo sforzo extra vale la pena. L’esercizio fisico regolare è dimostrato che fa abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Essere attivo fa utilizzare lo zucchero dal tuo sangue per alimentare i muscoli. Aiuta anche l’insulina nel tuo corpo a lavorare meglio, secondo l’American Diabetes Association.

Parlane con il tuo medico quali attività sono sicure per te, quali le letture della glicemia dovrebbero essere fatte prima di fare esercizio e pratica sportiva, e cosa valutare quando si esegue il test dello zucchero nel sangue durante e dopo l’esercizio fisico.

Siccome però il diabetologo rischia di diventare una sorta di parafulmine, dove scaricare ogni tipo di esigenza e necessità, consulto relativo a una patologia sistemica qual è il diabete, occorre rafforzare l’assetto del team di diabetologia, oggi peraltro molto teorico in buona parte dei centri di riferimento. Oltre appunto al medico diabetologo, infermiere professionale ed educatore, dietista, podologo, psicologo prevedere anche un consulente per l’attività fisica, così da impostare un esercizio fisico su misura della condizione diabetica del paziente.

Oggi tale aspetto della terapia diabetologico e bistrattato o ignorato nei protocolli, invece occorre che prenda forma. Non ci sono scuse per non esercitarsi se si ha il diabete con una comorbilità, complicanza. Occorre progettare un protocollo per aiutare i pazienti con il diabete ad impegnarsi nell’esercizio fisico indipendentemente dalla comorbilità/complicanza.”

A tale proposito qui a Bologna faremo in modo di avviare un percorso sperimentale nei centri di riferimento metropolitana per dare forma e sostanza a tale obiettivo.